Esposto alla Corte dei Conti sui "ritardi" dell'ordinanza balneare invernale

Come è noto le Ordinanze Sindacali entrano in vigore dal momento della loro pubblicazione all'Albo Pretorio per cui, per essere efficaci, devono essere pubblicate entro pochi giorni dall'emanazione e cioè dalla firma della Sindaca mentre in questo caso abbiamo dovuto attendere per la pubblicazione ufficiale quasi tre mesi. Il fatto è ancora più grave perchè, nei giorni successivi alla emanazione dell'Ordinanza stessa, la Sindaca Raggi ha rilasciato interviste e dichiarazioni rivendicando tutte le novità contenute proprio nella Ordinanza stessa come, ad esempio, l'apertura invernale delle strutture balneari e quindi l'accesso alla spiaggia e al mare, disposizioni però senza efficacia visto che non erano state pubblicate all'albo pretorio come la legge prevede.
Per far luce su questa "grottesca" vicenda, per fare chiarezza, per valutare responsabilità ed eventuali danni erariali, oltre alle "interrogazioni" presentate nelle aule istituzionali, abbiamo presentato un Esposto alla Corte dei Conti è cioè l'organismo di rilievo Costituzionale, con funzioni di controllo e giurisdizionali, in grado di valutare eventuali responsabilità e danni erariali conseguenti.
“Vogliamo andare fino in fondo – continua Marco Possanzini - capire cosa è accaduto, di chi sono le responsabilità anche in relazione agli eventuali danni conseguenti. Il mare di Roma è un tema nazionale, non è un argomento marginale, da sottovalutare o sottostimare, e pubblicare con enorme ritardo, rischiando addirittura di invalidare i controlli effettuati dagli organi competenti, l'Ordinanza Sindacale che regola l'utilizzo del Demanio Marittimo è, nella migliore delle ipotesi, una colpa grave su cui è assolutamente necessario fare luce.
Con l'Esposto alla Corte dei Conti, organismo previsto dalla Costituzione e che svolge il ruolo di Magistratura contabile della pubblica amministrazione chiamato a decidere in merito alle controversie in materia di contabilità pubblica ed in particolare alle azioni di responsabilità amministrativa, si vuole accendere un faro su una vicenda buia, poco chiara, che danneggia i cittadini così come le Istituzioni cittadine e nazionali”.