Pomezia, inquinamento ambientale dal deposito ENI, sotto accusa l'azienda ed alcuni dirigenti
Dal 2019 il deposito di carburanti di proprietà dell’ENI Spa, situato in località Santa Palomba di Pomezia per la fuoriuscita di carburante da alcuni serbatoi, avrebbe inquinato i terreni circostanti interessando, in maniera irreversibile, i tre livelli della falda acquifera.


Carabinieri NOE deposito Eni
(AGR) Nella giornata odierna i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari all’ENI Spa e a due dirigenti dell’azienda ritenuti responsabili del reato di inquinamento ambientale.
Le indagini - dirette dal Procuratore della Repubblica di Velletri Giancarlo Amato e dal Sostituto Procuratore Ambrogio Cassiani - sono state condotte per circa un anno e mezzo dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico ed hanno permesso di accertare che dal 2019 ad oggi, il deposito di carburanti di proprietà dell’ENI Spa, situato in località Santa Palomba di Pomezia (RM), a causa della progressiva fuoriuscita di carburante da alcuni serbatoi, avrebbe significativamente inquinato i terreni circostanti interessando, in maniera irreversibile, i tre livelli della falda acquifera.
All’azienda è stata anche contestata la responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. 231 del 2001 in quanto il modello organizzativo non prevedeva appositi protocolli sulla prevenzione in materia di perdita di carburanti dai serbatoi che potessero prevenire i reati ambientali.