Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Pomezia, inquinamento ambientale dal deposito ENI, sotto accusa l'azienda ed alcuni dirigenti

Dal 2019 il deposito di carburanti di proprietà dell’ENI Spa, situato in località Santa Palomba di Pomezia per la fuoriuscita di carburante da alcuni serbatoi, avrebbe inquinato i terreni circostanti interessando, in maniera irreversibile, i tre livelli della falda acquifera.

printDi :: 07 aprile 2023 13:10
Carabinieri NOE deposito Eni

Carabinieri NOE deposito Eni

(AGR) Nella giornata odierna i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari all’ENI Spa e a due dirigenti dell’azienda ritenuti responsabili del reato di inquinamento ambientale.

Le indagini - dirette dal Procuratore della Repubblica di Velletri Giancarlo Amato e dal Sostituto Procuratore Ambrogio Cassiani - sono state condotte per circa un anno e mezzo dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico ed hanno permesso di accertare che dal 2019 ad oggi, il deposito di carburanti di proprietà dell’ENI Spa, situato in località Santa Palomba di Pomezia (RM), a causa della progressiva fuoriuscita di carburante da alcuni serbatoi, avrebbe significativamente inquinato i terreni circostanti interessando, in maniera irreversibile, i tre livelli della falda acquifera.

 
L’attività investigativa, condotta anche attraverso accertamenti tecnici, ha messo in luce come l’azienda, per negligenza ed imprudenza, nel corso del tempo, per ottenere un risparmio sui costi dovuti all’adeguamento dei criteri di sicurezza ed alle manutenzioni, ha omesso di installare i doppi fondi in alcuni serbatoi contenenti jet-fuel e benzina e non ha provveduto ad impermeabilizzare con il cemento i bacini di contenimento attorno ai serbatoi, costituiti invece da terreno permeabile e favorendo così lo sversamento.

All’azienda è stata anche contestata la responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. 231 del 2001 in quanto il modello organizzativo non prevedeva appositi protocolli sulla prevenzione in materia di perdita di carburanti dai serbatoi che potessero prevenire i reati ambientali.

Photo gallery

Carabinieri NOE deposito Eni

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE