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"Miseria Bella", commedia di Peppino De Filippo al "Manfredi" dal 2 al 12 marzo

E' un teatro che spesso si rifà alla commedia dell’arte, con lazzi, gags e giochi comici tirati fino all’inverosimile. Ed è su questo che si punta in questo allestimento. Far divertire, far ridere, così, sul niente...Un teatro di evasione di cui si sente estremo bisogno in questo periodo storico.

printDi :: 21 febbraio 2023 18:16
Miseria Bella locandina

Miseria Bella locandina

(AGR) Semplice e divertente è la trama della farsa del grande Peppino De Filippo in "Miseria Bella", in programma dal 2 al 12 marzo al teatro Manfredi, in via dei Pallottini ad Ostia. Due fratelli artisti, squattrinati tanto da patire la faine, dormono nello stesso letto, in uno scantinato. Non riescono a pagare l’affitto al proprietario della casa. Gli capita una commessa per realizzare un musical, credono che il committente dia loro una caparra che poi si rivelerà non vera. E qui abbiamo contaminato l’atto unico di Peppino con un altro suo atto unico, come “Don Raffaele ‘o trombone”. Ed abbiamo lasciato come scritto nell’intestazione “ai tempi nostri”.

Nel tentativo di innovare la tradizione. In questo pretesto drammaturgico entra in gioco la tradizione del teatro Napoletano, quello di fine ottocento inizio novecento. Un teatro che spesso si rifà alla commedia dell’arte, con lazzi, gags e giochi comici tirati fino all’inverosimile. Ed è su questo che si punta in questo allestimento. Far divertire, far ridere, così, sul niente. Senza volgarità. Un teatro di evasione di cui si sente estren,o bisogno in questo periodo storico. Il testo dà spazio a quello che viene detto, teatro d’esecuzione, nel senso che occorre grande capacità attoriale, tempi co1nici, grande senso del ritmo, affiatamento in scena. L’obbiettivo è la risata, ridere di tutto, anche della fame. Una risata che esorcizza tutto, persino la morte.

 
Di Peppino De Filippo

Regia Roberto D'Alessandro

Compagnia I due della città del sole

Con

Francesco Procopio, Enzo Casertano, Loredana Piedimonte, Giuseppe Cantore, Geremia Longobardo.

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