Roma, concluso l'Equiraduno dell'Anno Santo
Un viaggio che ha visto protagonisti cavalli e cavalieri, uniti in un cammino spirituale e culturale iniziato ad aprile, si conclude alle soglie della Capitale, senza però entrare in San Pietro per ragioni di sicurezza come inizialmente previsto.


Equiraduno anno santo foto da comunicato stampa
(AGR) L’Equiraduno dell’Anno Santo conclude il suo percorso alle porte di Roma. Martedì 13 maggio in Campidoglio l’incontro per raccontare un’avventura tra fede, natura e cultura del viaggio a cavallo. Dopo aver attraversato l’Italia da nord a sud lungo gli antichi cammini di pellegrinaggio, l’Equiraduno dell’Anno Santo si ferma simbolicamente alle porte di Roma. Un viaggio che ha visto protagonisti cavalli e cavalieri, uniti in un cammino spirituale e culturale iniziato ad aprile, si conclude alle soglie della Capitale, senza però entrare in Piazza San Pietro come inizialmente previsto.
Una scelta dettata da motivazioni di ordine logistico e organizzativo: l’ingente afflusso di fedeli legato all’elezione del nuovo Pontefice ha reso impossibile garantire condizioni adeguate di accoglienza e sicurezza per l’arrivo dei 250 cavalli e cavalieri, fissato da tempo per domenica 11 maggio. Tuttavia, i promotori dell’iniziativa stanno già concordando con gli uffici del Dicastero per l’Evangelizzazione un incontro ufficiale con il nuovo Papa, noto anche per il suo amore per i cavalli, per consegnare i doni raccolti lungo il cammino e testimoniare l’intensa esperienza vissuta da tutti i partecipanti durante l’Equiraduno dell’Anno Santo.
Il cammino compiuto a cavallo ha intrecciato le tre principali vie storiche di pellegrinaggio che attraversano l’Italia: la Via Francigena, la Romea Strata e la Romea Germanica. Un itinerario che ha unito spiritualità, cultura e rispetto per l’ambiente, offrendo ai cavalieri un’esperienza profonda di connessione con il territorio e con sé stessi, secondo il ritmo lento del cavallo e la bellezza dell’incontro umano lungo la strada.
Proprio il 13 maggio, tra i vari interventi in programma, sarà raccontato questo lungo cammino, nella sua dimensione umana, culturale e spirituale, come esempio concreto di un’Italia che si muove, riscopre sé stessa e cammina – o cavalca – verso il futuro.