Pink box, le cabine per fototessera anti-violenza, in contatto H24 con il 1522
Elisa Ercoli, Differenza Donna: “Diffusione, conoscenza e accesso al 1522 sono strumenti di protezione fondamentali, si tratta di una grande opportunità per le donne che vivono una situazione di violenza, per avere in anonimato e riservatezza, risposte e consigli per operare"
Pink box spingere il bottone per collegarsi
(AGR) Le cabine dove si scattano le fototessere diventano postazioni di aiuto per le donne vittime di violenza. Saranno installate, infatti, in tutte le città, nelle aree più difficili, e sarà sufficiente spingere il bottone della Pink Box (come da foto accluse) per aprire un collegamento con il call center 1522, l’help line violenza e stalking che solo nell’ultimo trimestre 2023 ha ricevuto 54 mila chiamate.
Un servizio pubblico gratuito, multilingua e attivo 24 ore su 24. Facile riconoscere le cabine “rosa” entrare e collegarsi, a riparo da sguardi indiscreti e spingendo semp'licemente un bottone riuscire a parlare con le esperte del 1522, fingendo di farsi una foto. Entro il prossimo 30 giugno saranno montate le prime 50 Pink Box, da Agrigento a Milano, ed anche a: Napoli, Roma, Torino, Verona e Bari, a fine anno l’obiettivo è quello di allestire almeno 300 punti con il supporto tecnologico di Dmp Electronics per la realizzazione del device.
“Diffusione, conoscenza e accesso al 1522 sono strumenti di protezione fondamentali, si tratta di una grande opportunità per le donne che vivono una situazione di violenza — ha spiegato la presidente di Differenza Donna, Elisa Ercoli — vuol dire, innanzitutto, avere la disponibilità, in anonimato e riservatezza, di confrontarsi con esperte che ascoltano le richieste, rispondono ai quesiti e restituiscono alla donna, come in uno specchio, la realtà che sta vivendo, facendola uscire da una sottovalutazione che è spesso meccanismo tanto difensivo quanto pericoloso
L’obiettivo? Permettere di contattare personale preparato a chi non ha o non può usare un telefono sicuro, lontano da occhi e orecchie indiscrete, da parole e da gesti che potrebbero, soffocare il tentativo della donna di cercare una via d’uscita, una risposta per fuggire da una violenza fisica o psicologica.
L’iniziativa è stata messa a punto dalla Dedem, la società che gestisce in Italia circa 4 mila macchinette per foto. Consentirebbe a chi non può comunicare in sicurezza, al riparo da orecchie e sguardi indiscreti, per raccontare quanto accade e ricevere un consiglio….Stando alle ultime statistiche relative al 2023, le chiamate del 1522, sono per il 47,6% delle vittime richieste di aiuto per violenza fisica, il 36,9% per quella psicologica. Il 64,5% dichiara di aver subito violenze per anni, il 25,5% per mesi, il 10% di aver subito soltanto uno o pochi episodi di violenza.
Il 24,8% delle vittime che si sono rivolte l’help line violenza e stalking hanno paura di morire e timore per la propria incolumità e dei propri cari, mentre i 2/3 di esse provano ansia e il 24,3% si sente in grave stato di soggezione. Il 10,2% si sente invece molestata, ma non in pericolo. La violenza è preminentemente di tipo domestico: nei tre trimestri del 2023 il 79,4% dei rispondenti dichiara che il luogo della violenza è stata la propria casa.