Maremma, autostrada tirrenica: un lago nel cantiere
(AGR) "La SAT>, ovvero quelli che dovrebbero realizzare l'autostrada, - si legge su un comunicato di Spazio Aperto - è intervenuta più volte nel tentativo di risolvere il problema dell'acqua, che ha inondato il suo cantiere allestito a Tarquinia vicino al fiume Mignone. Ma non c'è niente da fare, il piazzale costruito a ottobre è a tutt'oggi pieno di pozze e fango ed ha quell'aspetto "miserabile" che può avere un'opera appena finita e già piena di rattoppi. "Insignificante" ed inutile si è rivelato anche il fossatello scavato per buona parte della lunghezza all'interno del cantiere nella speranza di drenare quanta più acqua possibile. Quasi inutile si è dimostrato il fossetto costruito all'esterno dell'area lasciando un varco aperto nell'argine di protezione (sic!), tanta è la paura che si ripeta lo spettacolo indegno di vedere uno stagno pieno di uccelli sguazzanti, come accaduto a novembre e dicembre. Indigna pensare che non sia stato preparato in sicurezza il cantiere e che sia stato collocato dove non andava.... costruito, dovrebbero realizzare un'opera che nel territorio di Tarquinia, delicatissimo e fragilissimo dal punto di vista idrogeologico, avrà l'impatto di un'enorme diga di 25 km, esposta ad alluvioni che nel tempo aumenteranno d'intensità. - continua la disamina di Spazio Aperto -Quel cantiere è l'immagine dell'Italia della casta e la A12 è un'autostrada della casta, che governanti compiacenti hanno illegittimamente assegnato alla SAT, una società totalmente privata di cui lo Stato sta tollerando, ignorando principi elementari di buona amministrazione, il pubblico conflitto d'interessi del suo presidente-commissario-governativo.Per il nostro territorio e per tutti gli italiani che la pagheranno cara con pedaggi salati, la A12 è un enorme “bidone” perché nasconde (ma non troppo) una sorta di "furto" perpetraro ai danni dei cittadini dell'Aurelia a noi sottratta e regalata alla SAT, che ci farà pagare, probabilmente, un pedaggio per usarla. La A12 è un'opera inutile in grado di coagulare gli interessi incrociati delle cooperative rosse con quelli di un costruttore romano e quelli di una banca classificata "spazzatura" dalle agenzie internazionali. Insomma, continua la storia italica di un gran numero di parassiti di destra e di sinistra, che dicono di fare politica ma in realtà vivono alla faccia nostra accumulando soldi in qualche paradiso fiscale".