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ABUSIVISMO: LAZIO-NATURISTI, DA 4 ANNI IN ATTESA DEMOLIZIONI CAPOCOTTA

print16 febbraio 2004 17:00
capocotta riserva del litorale romano

capocotta riserva del litorale romano

(AGR) Sono passati quattro anni ed ancora non si e' provveduto alle demolizioni dei circa duemila metri cubi di strutture abusive sorte negli ultimi anni a Capocotta, l'area piu' pregiata della Riserva naturale statale del Litorale romano.La denuncia e' dell'Unione Naturisti Italiani (Uni) del Lazio e degli ambientalisti del Comitato Ecoblu, che in una nota illustrano i motivi, contenuti in un documento 'riservato', per cui ancora non sono state effettuate le demolizioni di numerose strutture abusive sorte in un'area che ricade nel Sito di importanza comunitaria e nella Zona di protezione speciale.Nel documento -spiega la nota- il X Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, d'accordo con gli Uffici Demolizioni abusi edilizi del Municipio di Ostia e del Campidoglio, avoca a se' ogni atto di disciplina edilizia relativo alla zona di Capocotta, pur non avendo alcuna funzione istituzionale in materia di abusivismo edilizio.

Nel documento -si legge- viene affermata la necessita' di individuare, dopo quattro anni dalla prima determinazione dirigenziale di demolizione nella zona, "un percorso di attuazione delle demolizioni stesse, che da un lato non pregiudichi le porzioni legittime dei manufatti", di proprieta' comunale, ed in ogni caso tenga conto della compatibilita' degli abusi con quanto previsto da un progetto di ampliamento dei chioschi "attualmente in esame ed in via di approvazione".

"Nei fatti -ha sottolineato Paolo Guerra, portavoce di Ecoblu i firmatari del documento riconoscono che gli Uffici Demolizioni della capitale non sono capaci di distinguere, nella loro attivita', una struttura abusiva da una non abusiva. E questo appare quantomeno singolare e certo non gratificante per la professionalita'riconosciuta agli stessi Uffici".

"Nel documento si parla anche di 'progetti in via di approvazione' - ha aggiunto Simona Carletti dell'Uni Lazio- ma la realta' e' che gli stessi progetti sono ancora in una fase preliminare, in quanto e' stato affidato al professor Carlo Blasi del Dipartimento di Biologia vegetale dell'Universita' 'La Sapienza' uno studio che contenga l'analisi delle interferenze del progetto con il sistema ambientale di Capocotta".

L'Uni Lazio -conclude la nota- si dice poi esterefatta con riferimento al punto in cui il documento afferma che da circa due anni sono in corso 'procedure di verifica anche di compatibilita' ambientale' sulle opere abusive sorte attorno ai chioschi comunali.

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