Roma, raggiunta la cifra record di mille discariche abusive
Legambiente ha pubblicato la mappa delle discariche. "Rappresentano la vergognosa conseguenza di smaltimento illecito ed ecoreati, di una crisi dal quale non si è mai usciti e del fallimento totale del Campidoglio nella gestione del ciclo dei rifiuti


discariche legambiente
(AGR) Legambiente Lazio ha pubblicato “1.000 DISCARICHE A ROMA” la mappa dei luoghi nella capitale dove l’abbandono dei rifiuti ha fatto nascere piccole, grandi o mega discariche. Il report, realizzato dai volontari di Legambiente Lazio e alcuni circoli romani, propone 1.000 foto, scattate tutte nello scorso marzo e geolocalizzate con Google Maps. La tempistica della mappatura è stata scelta individuando nell’anno un periodo a bassa produzione e senza sistematiche criticità nella raccolta, per capire quant’è forte l’impatto delle discariche abusive; non sono state infatti inserite nella mappa discariche conseguenza di cassonetti non svuotati ma neanche quelle relative alle drammatiche condizioni di vita in cui sono costretti i nomadi.
“Questa è la mappa romana di un vergognoso smaltimento illecito, degli ecoreati, dell’abbandono stradale e delle conseguenze chiare del fallimento totale in Campidoglio nelle politiche sulla gestione dei rifiuti - dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Di fronte al nuovo rischio rifiuti in strada causato dalla totale assenza di impianti, a partire da quelli per l’economia circolare, mentre ricomincia il valzer di soluzioni ponte per il conferimento altrove, con un porta a porta che si contrae invece di aumentare e la differenziata ben al di sotto della media regionale, queste mille foto dimostrano che dalla crisi non ne siamo mai usciti. Abbiamo raggiunto questi luoghi uno dopo l’altro, fotografando e georeferenziando; pubblichiamo ora il lavoro chiedendo di segnalarne altri e manderemo la mappa anche alla Procura della Repubblica, come denuncia per abbandono di rifiuti a Roma, perché si possano valutare eventuali responsabilità sull’inefficacia delle politiche e perché, in molti di questi luoghi, è lampante uno smaltimento illecito sistematico, legato chiaramente ai circuiti delle illegalità e delle ecomafie”.