Ostetriche Casa del parto in agitazione

Dopo circa un anno, nel luglio 2010, e con soli 30 parti effettuati, l’attività della Casa del Parto, a dimostrazione della più totale assenza di volontà di programmazione e di organizzazione, venne formalmente sospesa per l’incredibile assenza degli adempimenti da parte della Regione Lazio, quali la definizione/collocazione giuridico/normativa della struttura, l’adeguamento dei percorsi di emergenza-urgenza e, soprattutto, per l’insufficienza del personale ostetrico che non permetteva il pieno e completo funzionamento della struttura. Successivamente la stessa Presidente della Regione Lazio, On. Renata Polverini, a seguito della lotta e delle iniziative promosse dal “Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantili”, si impegnò per rilanciare la struttura e per garantirne la piena funzionalità, attraverso la ricerca di soluzioni delle criticità esistenti soprattutto con riferimento alla carenza del personale ostetrico.Risultato? Approvazione del “Profilo Assistenziale per l’assistenza al travaglio e parto fisiologico extraospedaliero in case di maternità e a domicilio”…….. “Protocollo per le Case di Maternità” (Decreto del Commissario ad Acta, n° U0029 del 01 aprile 2011) con la definizione di “Acqualuce” come Casa di maternità intraospedaliera, realizzazione del progetto di "messa in sicurezza" E per quanto riguardala dotazione organica, quella che costituiva e che a tutt’ora costituisce il vero problema da sempre esistente…? Nulla….Lor Signori, - continua il volantino Cobas - pur di salvare la “faccia” almeno sino alle prossime elezioni, laCasa del Parto “Acqualuce”, deve continuare a“ funzionare” costi quel che costi, senza la necessaria dotazione organica: solo ed esclusivamente attraverso lo strumento della reperibilità, reso per l’occasione obbligatorio. Ciò, non solo non permette il pieno e completo funzionamento della struttura (parti nel 2012 n° 5 al 3 maggio 2012 per un totale di n° 59 dal 2009) ma sottopone, altresì, le lavoratrici a ritmi e turni di lavoro alla lunga umanamente insostenibili, con inevitabili conseguenze sulla loro salute e condizione psico – fisica, tenuto anche conto della delicatezza delle diverse funzioni che le stesse si trovano a svolgere nelle varie attività (Blocco Parto, Pronto Soccorso Ostetrico, Reparto di Ostetricia/Ginecologia) e considerando che per tutte queste attività sono presenti 26 unità, di cui solo una minima parte (17) turnante in h 24, e nulla è stato fatto per assegnare il necessario personale ostetrico dedicato”.