La sfida di Onorato

È giunta l’ora di dimostrare che si può toccare anche ciò che sembra intoccabile. Si tratta soltanto di crederci, di volerlo e di combattere per una società più giusta. La mia candidatura alla Camera dei Deputati è la nostra grande opportunità per cambiare le cose. Dico “nostra” perché mi riferisco a tutte quelle persone che mi hanno accompagnato, aiutato e sostenuto nei cinque anni di attività in Campidoglio e ancor prima, per due anni, nell’esperienza da vicepresidente di municipio.
A loro, così come a tutti i cittadini romani, dico che voglio portare la stessa sfida a un livello più alto. Perché il mio obiettivo è rappresentare in Parlamento le priorità per cui già mi sono battuto da consigliere comunale: la tutela economica e sociale della famiglia, la lotta agli sprechi, la trasparenza e l’innovazione nell’amministrazione pubblica, innanzitutto.Sarò il “deputato impegnato per il tuo quartiere”, quello che conosce – perché le vive in prima persona – le problematiche del territorio, che ascolta la voce dei cittadini e combatte per loro nelle sedi competenti. Una figura fondamentale che negli ultimi anni è scomparsa, soprattutto a causa di questa legge elettorale che non permette agli elettori di indicare direttamente i loro rappresentanti. Quanti di voi ricordano un deputato che si è battuto per risolvere un problema che riguardasse, per esempio, la mobilità, il decoro, i rifiuti, la formazione dei giovani, la sicurezza delle città? Non molti, immagino.Ecco, io voglio essere colui che interromperà questa tendenza. Come penso di farlo? Continuando il lavoro che ho portato avanti finora e che ci ha permesso di ottenere più di un risultato, pur stando all’opposizione. Penso al Quoziente familiare, uno strumento per rendere più eque le tasse e le tariffe, tutelando le famiglie numerose e quelle con soggetti deboli, come anziani, disabili o disoccupati. Grazie a una mia delibera, approvata all’unanimità, siamo riusciti ad introdurlo a Roma, una città di quasi tre milioni di abitanti: potremo esportarlo anche a livello nazionale. E non solo: da chi, come me, ha proposto e lotta per l’abolizione delle auto blu dell’amministrazione capitolina potrete aspettarvi una lotta agli sprechi puntuale e senza sconti. Lo stesso vale per la “sana rivoluzione della trasparenza e della partecipazione”: il principio, che ha ispirato l’anagrafe pubblica del patrimonio comunale per evitare altri scandali come ‘Svendopoli’ e ‘Affittopoli’, può essere esteso a ogni aspetto della pubblica amministrazione. Ma non solo: la mia candidatura è la sfida di chi si indigna nel vedere che le tasse sono pagate per il 90% dai lavoratori dipendenti. Mentre i soliti furbi, che in realtà detengono il 60% della ricchezza, dichiarano poco o nulla e di conseguenza pagano tasse irrisorie. La mia è la candidatura di chi non può più accettare una giustizia civile dai tempi biblici e che strozza le piccole e medie imprese, di chi non vuole mettere la questione giovanile sotto a un tappeto, di chi non vuole rinunciare a credere nel merito e nella competenza come criteri fondamentali nella selezione della classe dirigente".
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