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La politica "litiga" sul rinnovo delle concessioni balneari

Botta e risposta tra Palozzi (Cambiamo) e Possanzini (SI X Municipio) sulla questione controversa del rinnovo delle concessioni demaniali sul litorale romano che i concessionari degli stabilimento vorrebbero prorogate sino al 2033

printDi :: 23 aprile 2020 19:48
La politica litiga sul rinnovo delle concessioni balneari

(AGR) La politica si divide sulla questione delle proroghe delle concessioni balneari. Se Palozzi (consigliere regionale “Cambiamo”) chiede alla Regione di fare presto a sostenere il settore, ridandogli la sicurezza e lo slancio di un lungo rinnovo…Marco Possanzini di SI X Municipio sottolinea, invece, la priorità di assicurare la prossima stagione balneare.  “Quello balneare  - scrive Palozzi - è uno dei settori più in difficoltà a causa della emergenza Coronavirus e la Regione deve fare quanto in suo potere per ridare sicurezza e rilancio a questo comparto fondamentale per il territorio del Lazio. Oggi in commissione associazioni e categorie produttive hanno lanciato il loro grido di allarme, chiedendo sospensione di imposte, sgravi fiscali e proroga delle concessioni fino al 2033. Richieste che Cambiamo condivide e sostiene. In particolare sull’ultimo punto, bisogna chiarire un’incertezza e per farlo sono necessari provvedimenti urgenti e atti ministeriali concreti sulle concessioni demaniali marittime per dare concretezza all’estensione di altri 13 anni delle stesse. In questo contesto auspichiamo che la Regione Lazio passi davvero dalle parole ai fatti, sollecitando un intervento chiarificatore da parte del governo nazionale”.

Marco Possanzini (SI) replica: “Il Presidente del Comitato Balneari di Ostia è tornato alla carica, durante gli ultimi consigli municipali, sulla necessità di prorogare le concessioni demaniali marittime come se fosse questa la panacea di tutti i mali in questi mesi di pandemia globale. Il problema – scrive Possanzini - non è quello di organizzare la prossima stagione balneare in sicurezza permettendo a tutti i cittadini di poter usufruire del mare e delle spiagge, no, figuriamoci: il problema è quello di ottenere le proroghe delle concessioni. Le proroghe sono illegittime e le concessioni, tutte scadute, devono essere messe a bando in quanto la norma varata dal governo giallo/verde è inapplicabile perché in conflitto con la normativa europea. Fra l’altro la normativa europea impone solamente che si facciano i bandi e non dice come devono essere fatti gli stessi. Saranno i Comuni o gli Enti gestori degli arenili a decidere nella fase di riordino delle concessioni come fare il bando, cosa mettere a bando, quali modalità e specificità inserire nel bando stesso ecc. Chiarito questo, arriviamo al secondo punto sollevato sistematicamente dai balneari: senza proroghe delle concessioni è impossibile accedere ai prestiti garantiti dallo Stato con i DPCM della Presidenza del Consiglio. Anche questa è una strumentalizzazione dell’emergenza. Con gli strumenti legislativi in vigore, codice civile e codice della navigazione, è possibile per i Comuni e gli Enti gestori degli arenili, per fini di interesse generale e quindi di interesse pubblico, assegnare con un provvedimento specifico e “contingentatissimo” nel tempo, dal giorno x al giorno y, le aree demaniali al concessionario uscente in attesa del provvedimento di riordino attraverso i bandi. In questo modo si possono chiedere prestiti e quant’altro….. senza le proroghe delle concessioni, senza cioè avere un titolo ereditario da cedere di padre in figlio”.

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