Eur, manca la programmazione scolastica

Inoltre mancano arredi e giochi, molte delle opere di ristrutturazione richieste non sono state fatte, ne va della salute dei bambini – continuano nella loro disamina - solo grazie alla buon senso del personale, che rimane carente in molti plessi, molte scuole non hanno chiuso ancor prima di iniziare.” Rincara la dose la una Dirigente scolastica, “manca programmazione e azione di intervento da parte della politica e di chi governa il Municipio e Roma, che ha la responsabilità della gestione di un settore quello della Scuola, dimenticato e messo all’ultimo posto tra le priorità, oltre 200 bambini sono dovuti restare a casa per la mancanza di Assistenti Educativi Culturali”.
“In questi giorni molti speravano che le lunghe liste di attesa per nidi e materne, problema drammatico per molte famiglie, potesse essere in parte tamponato con lo scorrimento dei posti - ma non c’è stato nessun miglioramento, il Municipio continua ad ignorare il tema liste di attesa e anche i media non ne danno comunicazione adeguata - sottolinea Il Consigliere Piero Cucunato. “Il problema non sono solo la mancanza di risorse finanziarie che a luglio non sono state inserite nel Bilancio di assestamento dalla Giunta della sindaca Grillina, ma i tagli al personale e le ormai quasi nulle sostituzioni delle educatrici dell’infanzia. La pulizie delle aree verdi scolastiche, gli arredi mancanti, le mancate manutenzioni ordinarie e straordinarie, nessuna nuova idea progettuali da parte di chi si occupa di politica scolastica, questo inizio di anno scolastico è un caos largamente previsto”. “Nel mese di luglio avevo suggerito a chi governa la commissione scuola in Municipio, di confrontarsi con i dirigenti e gli operatori della scuola, per dare una preventiva e prioritaria di programmazione ai problemi classici che ci sono per l’apertura, l’errore fatto da questa amministrazione a 5 stelle che governa il Municipio è stato quello di sottovalutare e non governare il fenomeno. E’ una colpa grave chiedere sacrifici ai Romani con l’amento delle imposte locali, mentre sui servizi primari alla scuola non si investono le risorse finanziarie e umane adeguate al ruolo che la scuola deve occupare per il futuro del nostro territorio”.