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Energia pulita, un passo indietro

print13 aprile 2012 18:24
(AGR) ( AGR )“I tagli alle rinnovabili varati dal Governo più che essere dettati da una esigenza di risparmio pianificata appaiono finalizzati alla consegna di questo settore di mercato alle grandi società, quali Eni ed Enel, a scapito della Pmi e dei singoli cittadini. Questi tagli produrranno un ritardo e una regressione sia dell’indotto che della produzione di energia pulita”. Lo dichiara Filiberto Zaratti consigliere regionale di SEL ed ex assessore regionale all’ambiente.“La riduzione del 50 per cento dell’incremento annuo degli incentivi - dice Zaratti - determinerà la scomparsa di 3 miliardi di euro l’anno. La sola notizia, come dichiarano le associazioni nazionali di categoria, che peraltro non sono state minimamente coinvolte nelle decisioni, sta provocando in queste ore la cancellazione di ordini, il blocco dei finanziamenti da parte delle banche e l’allontanamento degli investimenti stranieri. La tedesca Rwe Innogy, ad esempio, nei mei scorsi aveva già cancellato 400 milioni di investimenti in Italia dirottandoli verso i paesi dell’Est, oggi è discussione il suo maxi investimento italiano da 1,5 miliardi per 40 progetti, per 960 Mw complessivi, quasi tutti localizzati al sud e nelle isole”.

“Ma non basta - prosegue Zaratti - La creazione di un registro per gli impianti sotto i 12 Kw, esteso anche alle istallazioni sopra copertura, determinerà il numero chiuso degli aventi diritto agli incentivi, determinando di fatto un danno gravissimo soprattutto a piccole imprese e moltissimi cittadini che non potranno più accedervi. Altra ambiguità è il privilegio alla concessione degli incentivi agli impianti definiti più moderni, che senza dubbio favorirà non l’efficienza effettiva ma la disponibilità immediata a realizzare nuovi impianti. Del tutto risibile è poi la questione del peso delle rinnovabili sulla bolletta, sulle quali invece gravano almeno 4 miliardi di altri oneri impropri, dai contributi per gli inceneritori, alle spese per il nucleare, ai sussidi alle acciaierie”.“Insomma - conclude Zaratti - un piano che si potrebbe definire suicida se fosse veramente finalizzato al miglioramento della produzione energetica sostenibile nazionale. Si rischia di vanificare la grande crescita del settore delle rinnovabili in questi anni, grazie alla quale tra 2008 e 2011 i Comuni italiani che utilizzano energie rinnovabili sono passati da tremila a oltre settemila. Conla produzione di energia elettrica che in molti casi ha superato il consumo, con enormi benefici ambientali e occupazionali. Il Governo Monti vuole invece riportare il paese indietro di anni, ponendolo peraltro fuori competizione anche in Europa.”>

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