Accordo nazionale tra Ministero della Giustizia e Archeoclub d’Italia: i ragazzi dell’Area Penale diventano sub e custodi dell’ambiente
Presentato a Napoli il progetto MareNostrum: percorsi di reinserimento sociale per i giovani attraverso la tutela ambientale, la legalità e i mestieri del mare. Consegnati i primi brevetti da sub a dieci ragazzi del Centro di Giustizia Minorile della Campania


Napoli presentato l’accordo tra Ministero della Giustizia e Archeoclub: i ragazzi dell’Area Penale diventano sub e protagonisti della tutela ambientale
(AGR) Napoli – 13 maggio 2025. Oggi è stato ufficialmente presentato a Napoli un accordo di portata nazionale tra il Ministero della Giustizia e Archeoclub d’Italia, con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di reinserimento sociale ai ragazzi dell’Area Penale. Cuore dell’iniziativa è il progetto MareNostrum, che attraverso la subacquea, la legalità e l’educazione ambientale trasforma giovani fragili in custodi del patrimonio marino e culturale.
Durante l’evento, dieci ragazzi del Centro di Giustizia Minorile della Campania hanno ricevuto il loro brevetto da sub, coronando un percorso di formazione teorico e pratico promosso da Archeoclub d’Italia. Il progetto, un tempo conosciuto come "Bust Busters", è oggi un’iniziativa strutturale e nazionale, sostenuta anche dalla Marina Militare, dal Circolo Savoia e da diverse realtà civili e religiose.

Progetto MareNostrum: reinserimento ragazzi Area Penale con il mare
“Legalità e tutela ambientale non sono temi separati”, ha spiegato Francesca Esposito, referente attività sociali di Archeoclub. “Con MareNostrum, i ragazzi non solo imparano a immergersi e conoscere il mare, ma anche a prendersene cura, contribuendo ad esempio alla bonifica del Lago Fusaro e dei Campi Flegrei”.
Tra i promotori, Vera Corbelli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, ha annunciato un imminente progetto di monitoraggio e rimozione delle plastiche nei Campi Flegrei, affidato proprio ai giovani del programma. “Costruire ponti – ha detto – è un dovere, come ci ricorda Papa Leone XIV, e questi ragazzi possono e devono essere coinvolti attivamente nel cambiamento”.
Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, ha evidenziato come il progetto si stia espandendo: “Da Milano a Trieste c’è un interesse crescente a replicare questo modello. La MareNostrum Dike è anche un museo della memoria: a bordo c’è un pizzino scritto dagli scafisti che racconta la durezza dei viaggi della disperazione. Ma noi vogliamo mostrare ai giovani un'altra rotta: quella della bellezza, del rispetto, della conoscenza”.
Tra i protagonisti del cambiamento anche Filippo, un ex ragazzo dell’Area Penale che, dopo aver conseguito il brevetto, oggi lavora con il Centro Subacqueo per le visite a Baia Sommersa. “Un esempio – commenta l’istruttore Andrea Terracciano – di come il mare possa diventare palestra di vita e legalità”.
Fabio Danese, Comandante della Marina Militare a Napoli, ha sottolineato il valore educativo dei mestieri del mare: “Qui si impara il lavoro, il rispetto delle regole, la forza del team. Non lasciamo indietro nessuno”.

Consegnati i primi brevetti da sub a dieci ragazzi del Centro di Giustizia Minorile della Campania
Don Raffaele Di Nardo, cappellano militare, ha benedetto la motovela MareNostrum Dike, definendola “un simbolo di rinascita per i giovani e di costruzione di sinergie territoriali”.
Anche il Reale Yacht Club Savoia è coinvolto nel progetto. “Da sempre siamo impegnati nel recupero dei ragazzi attraverso lo sport – ha dichiarato il segretario Francesco Musella – ed è per questo che sosteniamo con convinzione MareNostrum”.
Il progetto MareNostrum – Dike è molto più di un’iniziativa formativa: è una rotta nuova per i giovani dell’Area Penale, un ponte tra legalità, ambiente e futuro. Un modello di intervento sociale e culturale che, partito da Napoli, punta a toccare ogni angolo d’Italia con il vento della speranza e della rinascita.