Marino, feriti 7 operai nel crollo in un cantiere, la denuncia della Cgil
La Fillea CGIL del Lazio ha chiesto che venga fatta immediatamente chiarezza sulle cause del crollo e che vengano accertate tutte le responsabilità, a partire dalle imprese coinvolte, dalla direzione lavori, fino agli eventuali appalti e subappalti.


operaio cantiere edile foto pixabay
(AGR) Il crollo di un solaio avvenuto alle 15.40 di ieri in un cantiere edile di Marino ha riproposto il team drammatico delle morti sul lavoro e della sicurezza dei lavoratori. Il crollo improvviso sul quale stanno indagando i vigili del fuoco è avvenuto mentre erano in corso i lavori di costruzione di una scuola elementare a Marino. Il bilancio dell’incidente è per fortuna di solo sette feriti, tutti in maniera non grave, che sono stati ricoverati nei vari ospedali romani. Gli operai per il cedimento avrebbero compiuto un volo di tre metri ma non hanno riportato gravi conseguenze.
Immediata la reazione e la protesta della Cgil: “Non finisce e non finirà” ha dichiarato Diego Piccoli, Segretario Generale di CGIL FIllea Roma e Lazio, che ha aggiunto: “E adesso fateci sentire di nuovo le parole del Presidente del Senato La Russa che invita ad ignorare e non andare a votare un referendum che poterà maggiore sicurezza. Non è una emergenza e non chiamiamolo caso o sfortuna, in Italia di lavoro si muore ancora e ancora. Stavolta fortunatamente nessuno sembra essere in gravi condizioni, ma poteva essere una tragedia. Tra l’altro è accaduto in un cantiere del PNRR, finanziato con risorse pubbliche. E se quel solaio fosse crollato durante l’orario di scuola?Venga La Russa a dirci di nuovo di stare tutti a casa l’8 e il 9 giugno, lo dica alle famiglie degli operai che vivono nell’incertezza di tornare a casa, o ai genitori dei bambini che passano metà della loro giornata sotto queste mura convinti di essere al sicuro”
La Fillea CGIL ha chiesto che venga fatta immediatamente chiarezza sulle cause del crollo e che vengano accertate tutte le responsabilità, a partire dalle imprese coinvolte, dalla direzione lavori, fino agli eventuali appalti e subappalti.
"Ancora una volta, siamo di fronte a un incidente che solleva interrogativi pesanti sui controlli per la sicurezza e le condizioni di lavoro”, prosegue Piccoli, “… e chiediamo alla Procura e agli enti ispettivi di intervenire con la massima urgenza e trasparenza. Non possiamo più permettere che il lavoro continui ad essere terreno di morte. Serve un cambio di passo, serve un Patto per la Sicurezza vero, concreto e vincolante, che coinvolga istituzioni, imprese e organizzazioni sindacali – conclude Piccoli –. Basta parole, servono azioni immediate per salvare vite nei cantieri di questa regione".
«Esprimo piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie – continua Zeppieri – ma non basta più indignarsi. La sicurezza nei cantieri e in tutti i luoghi di lavoro deve essere una priorità politica e istituzionale. Servono controlli rigorosi, ispezioni frequenti, sanzioni severe per chi non rispetta le normative. Non possiamo più permettere che la ricerca del massimo profitto avvenga a discapito della vita e della dignità di chi lavora»