Turismo nautico, opportunità di sviluppo

“Per realizzare tutto questo e stare al passo con altri paesi competitors del Mediterraneo– aggiunge il presidente di Assonautica Romana - sonoconvinto che oggi sia indispensabile innalzare il livello qualitativo e quantitativo della formazione professionale. Dal direttore del porto, allo skipper manager, dall’addetto all’accoglienza alle hostess da diporto fino ad arrivare a figure innovative del settore come il valutatore degli eventi marittimi o il pianificatore delle risorse finanziarie: ebbene tutti coloro che operano a diverso titolo all’interno del sistema portuale devono passarenecessariamente per specifici corsi di formazione e aggiornamento, soprattutto oggi che il ventaglio dei profili professionali si va sempre più allargando”.
“Purtroppo – conclude Pambianchi - la legislazione che regola il settore è ancora arretrata e per questo il sistema di utilizzo dei porti è inadeguato, con grave danno per il turismo nautico: si pensi che solo il 10% dei posti barca è riservato agli ormeggi di transito. Una carenza dunque che va sanata. A ben guardare avviene nei porti ciò che avviene nelle nostre città: un proliferare di box e parcheggi stanziali a discapito di un numero ridotto di parcheggi a rotazione. Insomma è arrivato il momento di mettere a sistema il rapporto mare – territorio, condicio sine qua non perché i turisti del mare scendano a terra e visitino le bellezze naturali e culturali di cui il nostro territorio è ricco”.