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Derivati, le responsabilità delle banche

print09 settembre 2011 14:38
(AGR) Importante decisione del Consiglio di Stato che nella sentenza depositata ieri ha chiuso la partita tra la Provincia di Pisa - Crediop e Depfa, per i derivati avariati, vera e propria finanza criminale, appioppati ad oltre 500 enti locali per un valore nozionale di 52,2 miliardi di euro, rende nulli il 95% dei contratti stipulati da banchieri senza scrupoli,offrendo la possibilità ai contraenti l'annullamento in autotuteladavanti al giudice italiano,non già alle Corti inglesi.

Adusbef e Federconsumatori,che da oltre un decennio,hanno denunciato alle procure della Repubblica i derivati avariati di Unicredit ed altre banche italiane ed estereche hanno condotto al dissesto finanziario imprese solide, costrette a stipulare contratti capestro anche con sistemi ricattatori di mancato rinnovo del fido, rendono disponibili i loro uffici legali per assistere e tutelare centinaia di contraenti frodati da una vera e propria finanza truffaldina.

Il Consiglio di Stato ha scritto la parola fine al disastro dei derivati ingegnerizzati, importati in Italia dal mondo anglosassone, i cui algoritmi offrivano possibilità alle banche di guadagnare sempre con probabilità di almeno il 90%,ed ai contraenti di perdere sempre, per conseguire enormi profitti e sistemi retributivi incentivanti ai manager che proponevano i contratti truffa.

Le grandi banche italiane non hanno resistito ai lauti profitti consentiti dai derivati Over the counter (Otc, scambiati cioè fuori da mercati regolamentati) di "copertura" contro il rialzo dei tassi di interesse venduti a enti territoriali, imprese, società finanziarie, che secondo gli ultimi dati disponibili della Banca d'Italia al 31 dicembre 2010registravano perdite potenziali OTC del 'sistema Italia' nei confronti degli istituti di credito italiani e stranieri pari a 52,2 miliardi di euro.

I derivati tossici hanno intossicato la vita a migliaia di imprese, enti locali e società finanziarie, che non sono riuscite più a far fronte alle rate crescenti da pagare sugli swap con un valore di mercato negativo e perdite potenziali pari a 52,2 miliardi di euro.

Adusbef e Federconsumatori diffidano il governo a sanatorie o norme salvabanche,come quelle già approvate che smantella la legge sull'usura e sull'anatocismo bancario.

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