The Rocky Horror show, 50° anniversario al Teatro Olimpico dal 21 novembre
Il musical di Richard O’Brien, celebra il suo imperdibile 50° anniversario con un nuovo tour che arriva a Roma, al Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con LSD Edizioni, dal 21 al 26 novembre.


Rocky Orror Show locandina
(AGR) The Rocky Horror Show, il leggendario musical di Richard O’Brien, celebra il suo imperdibile 50° anniversario con un nuovo lungo tour che arriva a Roma, al Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con LSD Edizioni, dal 21 al 26 novembre.
Dal lontano giugno 1973 quando lo show debuttava per la prima volta a Londra al Royal Court Theatre, The Rocky Horror Show è diventato il musical contemporaneo più longevo al mondo. Lo spettacolo, applaudito da oltre 30 milioni di persone, in più di 30 paesi e tradotto in 20 lingue, continua ancora oggi a divertire e conquistare il pubblico nelle tappe dei suoi tour internazionali registrando straordinari sold out.
Lo scorso tour ha registrato il tutto esaurito in tutte le città italiane dove è andato in scena (Milano, Roma e Trieste) e ha entusiasmato il pubblico in tutto il Regno Unito e nel mondo. Per tutto il 2023 Il tour proseguirà facendo tappa a Torquay, Sheffield, Dublino, Blackpool, Manchester, Chester, Shrewsbury, Edimburgo, Southampton, Birmingham, Cheltenham, Cardiff, Stockton, Londra, Eastbourne, Cornovaglia, Leeds, Aylesbury, Crewe, Woking, Portsmouth, Belfast, Southend, Nottingham e Swindon e a novembre in Italia.
“Rocky Horror è uno spettacolo che ho sempre amato, sin dai suoi primi giorni a Kings Road – dice il produttore Howard Panter entusiasta del successo dello show –. Richard O'Brien e io siamo felicissimi che questa festa continui ancora oggi raggiungendo il pubblico di tutto il mondo. Non vediamo l'ora che arrivino i prossimi 50 anni!”
Richard O'Brien, autore del musical, ricorda: "Negli anni '70, quando qualcuno mi chiese di organizzare la festa di Natale dello staff agli EMI Film Studios e io mi presentai con una canzone intitolata Science Fiction Double Feature non avrei mai detto che quello era il germe dell'idea che si è trasformata oggi in quello che è The Rocky Horror Show. Celebrare cinquant'anni va oltre le mie più rosee aspettative. Il fatto che lo spettacolo continui a infiammare il pubblico ovunque nel mondo è veramente elettrizzante. Sono inoltre molto onorato che il Rocky Horror Show sia uno dei musical britannici più rappresentati e amati di tutti i tempi”.
Diretto da Christopher Luscombe, The Rocky Horror Show è pronto a trasformarsi nuovamente in un grande non-stop party con quei successi senza tempo da cui ognuno, almeno una volta, si è lasciato trascinare come “Sweet Transvestite”, “Damn it Janet” e ovviamente il mitico “Time Warp”. Nel cast inglese troviamo Kristian Lavercombe, attore e cantante che ha preso parte a più di 2000 repliche del musical, “a fantastically talented Riff Raff” come l’ha definito lo stesso O’Brien. Volto noto al pubblico del Rocky Horror è anche Haley Flaherty nel ruolo di Janet, così come gli altri interpreti principali Stephen Webb (Frank), Richard Meek (Brad), Ben Westhead (Rocky), Suzie McAdam (Magenta), Darcy Finden (Columbia). A loro si unisce nuovamente, come per lo scorso anno, nel ruolo del Narratore Claudio “Greg” Gregori, artista poliedrico che con stile ironico, a tratti satirico, spazia fra musica, cinema, radio, teatro e tv. Così racconta il suo incontro con il musical di O’Brien: “The Rocky Horror Picture Show. Lo vidi, ventenne, nel lontano 1983. Mi colpì molto per la straripante carica di energia e gioia esplosiva che riusciva a trasmettere. È un musical e quindi ha tutte le leziosità del genere: è eccessivo, didascalico, lineare e sopra le righe, ma è gagliardo davvero (…). Quarant’anni dopo The Rocky Horror Show è ancora di culto e ne ha ben donde. In questa decade così frantumata, ipocrita, rigida e ottusa in cui la trasgressione è scimmiottare in modo trash ciò che fu fatto meglio, quest’Opera aggredisce ancora con entusiasmo i gotici pudori di uno status quo malsano e bigotto. Ancora stupisce per le liriche oltraggiose, per gli ammiccamenti e per le battute caustiche. Ancora scortica la sensibilità dell’uomo medio e gli urla che prima di giudicare qualcosa bisogna viverla”.