Ostia, "...e ci chiamano matti" al Fara Nume

In un’epoca in cui la legge Basaglia ha chiuso i cosiddetti “manicomi” si spiega come, ancora oggi, l’approccio al disagio mentale non metta al centro la persona, ma solo le sue superficiali nevrosi o psicosi.
Gli spettatori, condotti per mano in una catena concentrica di esilaranti scambi di battute serrate, compieranno un viaggio nelle storie di ogni personaggio, fino al finale a sorpresa e niente affatto scontato.
La regista Monica Falconi spiega: “Il cast di questa versione è formato con uno scopo particolare. Senza stravolgere l’assetto originale della prima versione della commedia, ho scelto attori e attrici in modo trasversale. Il litorale romano è una fucina di compagnie teatrali spesso “in competizione” tra loro.Questa volta l’esperimento registico è stato scegliere individualità forti, non solo attori, ma anche autori e registi delle compagnie più forti del territorio Ostiense.
La Compagnia Fuori Tempo Massimo, la compagnia Compagni di scena, la compagnia Il cappellaio matto e la compagnia Mercanti di stelle confluiscono in un unico cast il cui obiettivo è quello di veicolare il senso più profondo dell’arte, senza divisioni e senza competizioni, a completo servizio dell’unico obiettivo che abbia senso davvero: il pubblico”