Obiettivo sui teatri, aumenta il numero degli abbonati
(AGR) “Buongiorno Dottor Roberto Di Piazza,sono Luciano Colantoni e da cinque anni gestisco, insieme ad altri quattro soci, il Teatro Nino Manfredi ad Ostia (RM). Culturalmente parlando questa nostra città vive una problematica regressione che stiamo tentando di arginare proponendo spettacoli e iniziative di livello nazionale: Pamela Villoresi, Luigi De Filippo, Franca Valeri, Arnoldo Foà, Mariano Rigillo, Nando Gazzolo sono alcuni dei nomi che in questi anni abbiamo portato in cartellone. Nonostante la difficoltà con cui molte persone si sono avvicinate alla nostra struttura, siamo riusciti a incrementare di anno in anno gli abbonamenti oltrepassando, in questa stagione, la soglia dei 1300. Con questa mia Le parlo, dunque, a nome dell'amministrazione anche se credo di poter avocarmi il diritto di rappresentare tutti coloro che oggigiorno credono nel Teatro in genere.
Ho visto, e come me spero molti altri, la Sua intervista ad Uno Mattina e sono rimasto colpito, da gestore ma soprattutto da semplice amatore delle scene, da come alla domanda <> Lei abbia prontamente risposto che il 20% della popolazione ha un abbonamento a Teatro: ha cosi azzerato tutte le statistiche sulla criminalità, sulla droga, sulle cattive infrastrutture con un dato spesso considerato irrilevante dall'Italia tutta e che in una città come Trieste acquista di nuovo il suo reale peso. Con ciò voglio elargire i miei complimenti alla Sua gente, al Suo popolo che per anni ha penato le vicissitudini storiche ed è riuscito a trarre da queste una multiculturalità che oggi porta il Teatro Stabile di Triestead avere 10.000 abbonati. In una cultura spesso bistrattata, quasi mai contemplata nei programmi politici, l'ideale sarebbe eguagliare ed oltrepassare questo Suo risultato in ogni Teatro e pensare che ogni realtà culturale possa godere di appassionati fruitori, che la gente ritorni nei Cinema e che respiri più spesso l'aria di un Museo, che l'editoria possa ripartire da quelle frange non acculturate proponendo anche un Dante, un Petrarca, un Tasso, che le Scuole ritornino a formare delle coscienze affinché Trieste non sia più considerata un'eccellente anomalia bensì una città culturalmente conforme alle altre. L'auspicio è quello di poter vivere a breve, sul nostro territorio, una situazione meno compromessa di quella odierna, vantando anche noi, a gran voce, almeno il cinque percento di cittadini abbonati”.