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La "ripartenza" delle superiori, le riserve dei sindacati

I sindacati hanno rappresentato le preoccupazioni e la contrarietà alle modalità decise unilateralmente dai Prefetti per la ripresa dell’attività didattica in presenza per la scuola superiore, alla luce dei dati epidemiologici registrati in questi giorni

printDi :: 03 gennaio 2021 16:55
La ripartenza delle superiori, le riserve dei sindacati

(AGR) Lo scorso 2 gennaio si è svolta la riunione del tavolo operativo (Organizzazioni sindacali della Scuola, USR e Regione) relativa alle problematiche della riapertura delle scuole, il prossimo 7 gennaio 2021. I sindacati hanno unanimemente rappresentato le proprie preoccupazioni e la propria contrarietà alle modalità decise unilateralmente dai Prefetti per la ripresa dell’attività didattica in presenza per la scuola superiore, anche alla luce dei dati epidemiologici registrati in questi giorni e delle dichiarazioni dell’Assessore Regionale alla Sanità, D’Amato, rese alla stampa non più tardi questa mattina.

Sebbene tutte le sigle sindacali siano accomunate dalla convinzione che la didattica digitale non possa costituire l’ordinaria modalità di funzionamento del sistema scolastico, tuttavia non sono state create, in questi mesi, idonee condizioni di sicurezza, né per il personale, né per gli studenti, in modo tale che la riapertura finisce per costituire, nella situazione attuale, un grande azzardo, non solo e non tanto per la Scuola in sé considerata, ma per quanto essa implica e coinvolge in termini sociali. Peraltro, le Organizzazioni Sindacali non possono non rilevare che l’assessore alla Sanità, la cui presenza al tavolo operativo regionale per la Scuola è stata più volte, ma vanamente sollecitata, avrebbe colto oggi un’occasione importante se avesse accettato l’ennesimo invito, e avesse illustrato direttamente ai rappresentanti della Scuola le ragioni che, a suo parere, sconsigliano la ripresa in presenza.

 
Pur apprezzando l’impegno delle altre parti presenti al tavolo, ossia l’Ufficio Scolastico Regionale, nella persona del Direttore Generale, Pinneri, l’Assessore all’Istruzione, Claudio Di Berardino, e l’Assessorato ai trasporti, rappresentato da un suo dirigente, l’ing. Passani, le OO.SS. ribadiscono le proprie perplessità, e, anzi, esprimono il timore che la riapertura, non adeguatamente preparata, possa essere seguita da una repentina chiusura, che suonerebbe come una grave sconfitta amministrativa, politica e sociale.

Per tale motivo si è richiesto perlomeno di posticipare l’inizio delle attività in presenza di qualche giorno, per permettere alle singole scuole di riorganizzarsi nel modo più adeguato, nonché di consentire l’ingresso in fascia unica almeno fin quando sarà mantenuta la percentuale in presenza del 50% degli studenti.

Si è, comunque, convenuto su quanto segue: le scuole saranno invitate a deliberare le riduzioni di orario previste dalla normativa vigente (art. 28 CCNL Scuola 2007 e atti amministrativi da esso richiamati), senza necessità di recupero a carico di insegnanti ed alunni;
Si invertono le percentuali di accesso a scuola: il 60% degli alunni entrerà nella prima fascia oraria (ore 8:00) e il 40% nella seconda (ore 10:00), riducendo nella massima misura possibile i disagi della nuova organizzazione scolastica;
Su proposta delle OO.SS.ci sarà da parte dell’Assessore all’istruzione la valutazione di un
possibile slittamento all’11 gennaio p.v. dell’attività didattica in presenza;
Ci sarà un nuovo incontro di monitoraggio del tavolo regionale, fissato entro la prima settimana dopo il riavvio dell’attività didattica in presenza;
Inoltre, in merito alla richiesta avanzata dalle Organizzazioni sindacali di un fondo aggiuntivo di risorse per gli eventuali straordinari da parte del personale ATA, l’USR Lazio ha risposto che è stato previsto tra MI e conferenza Stato/Regioni l’attribuzione di risorse per tale scopo.

Le OOSS, nel prendere atto di quanto, nei limiti della loro possibilità di intervento,gli interlocutori hanno proposto, ribadiscono le proprie richieste relative a:

Politica sanitaria attiva nelle scuole (contact tracing, accesso prioritario ai tamponi, vaccinazione
prioritaria del personale scolastico, dopo quello medico, protocolli sanitari uniformi in tutte le ASL);
Rimodulazione complessiva degli orari delle attività produttive, parallelamente agli orari scolastici;
Attenzione al segmento di età 0 – 6 e al ciclo primario, con un monitoraggio che verifichi quali siano le condizioni vigenti, dopo quattro mesi di attività scolastica in presenza.
Su questi obiettivi, le OOSS continuano a sollecitare le istituzioni regionali.

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