Il maxiprocesso 25 anni dopo
(AGR) ( AGR )In concomitanza del ventennale della strage di Capaci, mercoledì si presenta in Campidoglio “Il maxiprocesso venticinque anni dopo”, libro-memoriale del giudice Alfonso Giordano, pubblicato da Bonanno Editore.La presentazione è prevista mercoledì 23 maggio, alle 17, a Palazzo dei Conservatori (Sala Pietro da Cortona) in Campidoglio, a Roma. Sarà presente l’Autore. L'ingresso è libero.
Una data-simbolo non casuale per la presentazione a Roma di un libro che, più che un saggio, è un vero e proprio memoriale, scritto non da uno dei tanti, ma dal magistrato chiamato a condurre lo storico dibattimento che cambiò il volto della lotta alla mafia, infliggendo il primo duro colpo a Cosa nostra. Alfonso Giordano è stato, infatti, il presidente del primo, storico, maxiprocesso alla mafia, iniziato a Palermo nel febbraio del 1986 e terminato nel dicembre dell’anno successivo.
In 340 pagine, il giudice mette in atto una minuziosa ricostruzione storica di fatti, circostanze e protagonisti del più importante processo a Cosa nostra, in cui finirono alla sbarra quasi cinquecento fra ‘padrini’ e killer mafiosi e che terminò con una raffica di ergastoli e complessivi 2665 anni di carcere, inflitti dalla Corte d’assiste presieduta da Giordano e con a latere il giudice Piero Grasso, oggi Procuratore Nazionale Antimafia.
Numerosi gli episodi narrati nel libro. Fra questi, gli interrogatori dei pentiti numeri uno, i collaboratori di giustizia Totuccio Contorno e Tommaso Buscetta, quest’ultimo convinto a collaborare da Giovanni Falcone, attraverso un lavoro paziente e minuzioso che scoperchiò misteri e misfatti della cupola mafiosa. E non è un caso che il volume esca a vent’anni dalle stragi di mafia, da quegli orribili eccidi con i quali Cosa nostra assassinò i giudici Falcone e Borsellino, nel tentativo - estremo - di riportare indietro le lancette della storia e annullare gli sforzi che lo Stato, nel frattempo,aveva fatto per combattere l’organizzazione criminale.
Alfonso Giordano (Palermo 1928), magistrato e docente di Diritto privato alla Facoltà di Scienze politiche presso l’Università di Palermo, è stato Presidente della corte di Assise di Palermo, è stato chiamato a presiedere il primo maxi processo alla mafia nel febbraio 1986. Andato in pensione, alle elezioni comunali di Palermo nel 1993, si candidò a sindaco con l’Unione di Centro. Nel 2001 è stato commissario straordinario del comune di Trapani.