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Il Babau, paura del buio?

print10 gennaio 2010 00:11
Il Babau, paura del buio?
(AGR) In mostra sino al prossimo 31 gennaio, presso Fusolab, via Giorgio Pitacco 29, Roma (www.fusolab.net - www.myspace.com/fusolab - info@fusolab.net - tel. 06.2754160)>le tavole di Amal, Mp5, Antonio Bruno, Marco Corona, Marco Cazzato, Lrnz, Zero Calcare, Tuono Pettinato, Squaz, Alessio Spataro, Giuseppe Palumbo, Alberto Corradi, Ciro Fanelli, Andrea Bruno, Fabrizio Barletta, Sergio Ponchione, Valentina Griner, Ratigher, Ilaria Grimaldi, Cosimo Mazzoni, Mygi, Carlo Labieni, Maicol E Mirco, Stefano Artibani, Marco Bailone, Dr Pira, Mariachiara Gianolla, Gianluca Catalfamo, Francesco Frattaroli, Carlo Bocchio, Armin Barducci, Marco Soldi, Lucho Villani tuttetratte dal libro “IL BABAU - PAURA DEL BUIO?!”, che contiene anche i racconti di Lucciole, Dulcamara, Antonella Beccaria, Enza Panebianco, Ginox, Pinche, Alberto Prunetti, Erix, Reginazabo, Miguel Calzada, Emanuele Del Medico, Paolo Maffei, Benedetto Mortola, Luigia Bencivenga, Sinapsiplast, Olmo Cerri, L’ombroso, Fiamma Lolli, Tibi, Alfredo Fagni, Emmetieffe.
Venerdì 8 gennaio, alle 21.30, la mostra sarà inaugurata con la presentazione del libro “Il BABAU - PAURA DEL BUIO?!” insieme ad alcuni degli autori. Il Babau, in sostanza, è l’ultima frontiera nella politica dell’ansia. Semplice e primordiale paura. Diverso dal terrore, più simile alla goccia che ti cade in testa e pian piano ti porta inconsapevolmente alla pazzia.
Il nostro buffo mondo sta prendendo coscienza dell’esistenza del Babau. L’ansia di sicurezza, la paura del proprio simile, il rancore confuso e convulso che trasudano da ogni dove in questi anni difficili trovano la propria naturale conclusione nell’avvento del Babau. Non ci sarà più bisogno di invocare/creare/inventare emergenze e pericoli, tutti avranno paura del buio e basterà invocare il Babau perché ogni complessa manovra di ingegneria sociale trovi una giustificazione.
Il Babau… è meglio del terrore, perchè il Babau non ti uccide subito, ti logora e ti porta a modificare il tuo sguardo sulla realtà in un’ottica schizoide, che alimenta se stessa. Nel paese del Babau può essere vero tutto e il contrario di tutto, il Babau non ti vuole sempre tristo e mogio. Il Babau porta anche allegria, folli risate che si alzano fino al cielo. Se non hai un soldo in tasca e la crisi ti divora, devi ridere, perché ci vuole ottimismo, altrimenti il Babau arriva e ti mangia. Ma non devi sollazzarti troppo, perchè il Babau è in agguato e non ci vuole nulla perché ti rubi il bambino dalla culla, usurpi il tuo posto di lavoro, rubi la/il tua/o donna/uomo.
Prendendo in prestito brandelli di saggezza in pillole da Kurt Vonnegut, potremmo dire che in questo mondo delle mille e una opportunità di essere divorati dall’ansia, dalla paura e dall’angoscia, tutto quello che può accadere probabilmente accadrà.

Domenica 10 gennaio, ore 21.30
Per il ciclo intitolato “Anime Studio Ghibli” di “Cinestesie”, la rassegna di film dedicata agli aspetti storico-artistici del cinema tout-court, questa settimana:
Proiezione "LAPUTA: CASTELLO NEL CIELO”

Di Hayao Miyazaki (1986)
La pellicola narra di un passato remoto in cui un antico popolo, mediante l'utilizzo di un particolare cristallo, fu in grado di costruire città fluttuanti capaci d'abbandonare la terra per trasferirsi in cielo. La più importante di queste città era Laputa. Purtroppo l'antico popolo si estinse e fu presto dimenticato, insieme a tutte le sue conoscenze.

Il film si svolge 700 anni dopo la scomparsa dell'antica civiltà e racconta le vicende di Pazu, un giovane apprendista minatore e di una dolce fanciulla di nome Sheeta, che ha un misterioso legame con Laputa ed è inseguita dall'esercito e da un gruppo di pirati. I temi trattati nel film sono quelli consueti di Miyazaki: l'ecologismo, la bontà d'animo ed il volo.

In corso, invece, fino a domenica 17 gennaio 2010 la mostra di fumetto e illustrazione “HHLV: Honba Hyper Laser Vision” di LRNZ dei Superamici.
«Espongo una selezione dei miei lavori, molti realizzati con l’aiuto della Superamicizia, un superpotere che abbiamo solo in 5 (oltre a me, Ratigher, Maicol e Mirco, Tuono Pettinato e Dr. Pira) in tutto l’universo, quindi gli altri dovranno accontentarsi di mediocri superviste e noiosissime immortalità. Mi piace raccontare cose belle. Trovo ci sia la stessa bellezza sia in un fiorellino piccolissimo che in un’onda anomala o in un’eruzione vulcanica. Detto questo mi piace lavorare con la stilizzazione, per lo più non grafica, della messa in scena. Esaltare con un fuoriscala un elemento piuttosto che un altro mi consente di arrivare a una rappresentazione simbolica senza abbandonare uno stile figurativo. Ogni tecnica può rivelarsi più o meno utile a seconda delle necessità rappresentative/narrative. Non ne ho una preferita, non sono un virtuoso. Mi piace progettare un immaginario da zero ogni volta, partendo dalla stesura di una nuova tecnica se posso. Sono un autore figurativo, a cui piace disegnare le cose, gli animali, le persone, mi piace capire come funzionano, cosa pensano, quali sono i loro desideri, quali sono i loro modi di fare per poter disegnare tutto con la conoscenza di ciò che c’è fuori e ciò che c’è dentro. E ora, come dice il mio caro Superamico Maicol “Bando alle ciance, la morte è dietro l’angolo!”»>

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