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Easy rider all'Ecomuseo

print05 aprile 2012 15:03
Easy rider all'Ecomuseo
(AGR) ( AGR )Sabato 7 Aprile alle ore 15,00, all'Ecomuseo di Ostia,Easy rider (1969) di Dennis Hopper.Correva l’anno 1969. Easy rider è stato il film per eccellenza della generazione “on the road”. Ambientato nella seconda metà degli anni Sessanta, racconta del viaggio di due giovani, non più giovanissimi, diretti al Carnevale di New Orleans a bordo delle loro Harley Davidson. I due avventurieri si fanno chiamare con i nomi dei famosi eroi americani Buffalo Bill e Capitan America e, partendo dall’estremo ovest del paese, ripercorrono a ritroso e sulle due ruote quello che è stato il viaggio dei pionieri del continente Nord Americano.Un viaggio completamente sui generis, se si pensa che, prima della partenza, i due acquistano in Messico una partita di cocaina che rivendono in California, per poi nascondere il bottino nei serbatoi delle loro moto. Lungo la strada li attendono il divertimento, le droghe, l’evasione, ma anche prove d’amicizia e il confronto con il Sud del paese, bigotto e conservatore, decisamente refrattario verso una generazione di Hippy, capelloni e pacifisti che i due rappresentano.

Interpretati da Peter Fonda (figlio del celeberrimo Henry e co-produttore della pellicola) e da Dennis Hopper (anche sceneggiatore e regista del film), i due motociclisti di Easy rider rappresentano un’icona per la libertà, l’anticonformismo, l’antimilitarismo che si sarebbe fatto spazio di lì a poco in un’America già impegnata nella sanguinosa guerra del Vietnam.Terzo imprescindibile personaggio del film è l’avvocato alcolizzato George Hanson, interpretato da un fantastico e divertentissimo Jack Nicholson che, per questa parte, ricevette la nomination all’Oscar come attore non protagonista e vide impennarsi decisamente uan carriera che lo perterà negli anni successivi a lavorare con i migliori registi del mondo come Stanley Kubrick, Elia Kazan, Milos Forman, Roman Polanski e il nostro Michelangelo Antonioni.

Easy rider è anche il momento più alto della Nuova Hollywood, o almeno così venne chiamato un nuovo modo di produrre, film sulla carta rischiosi, ma dal budget modesto e dalle tematiche che andavano ad incontrare il gusto di una fetta di pubblico fino a quel momento ignorata e cioè quell’ampio settore delle così dette culture giovanili. Ebbene, questo capolavoro produttivo (il film incassò moltissimo, vinse premi ed è oggi un titolo di culto) si deve a Bert Schneider, allora giovane produttore esecutivo formatosi con geniali sit-com televisive (come I Monkees) e protagonista di successivi film di culto degli anni Settanta come Cinque Pezzi Facili e Un Posto Tranquillo, entrambi interpretati dallo stesso Nicholson.Schneider è scomparso da pochi mesi, e questa proiezione è soprattutto un modo per ricordare chi, come lui, pur muovendosi “dietro le quinte” di Hollywood ha contribuito a cambiare il cinema e reinventare il modo di produrlo.

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