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''A! Incontro tra un’artista e un architetto che diventa artista''

print01 dicembre 2009 20:35
(AGR) Dal 3 dicembre prende il via “A! Incontro tra un’artista e un architetto”, una mostra unica in quanto fusione perfetta fra due figure solo apparentemente diverse e, invece, ugualmente impegnate nella costante ricerca dello stimolo che consente di esplorare l’immenso ignoto che è l’Arte con la A maiuscola.
A far da palcoscenico lo showroom De Masi (Via Gargano, 5/7 b), un luogo ideale per ospitare la creatività artistica, in quanto si srotola come un racconto capace di svelare le infinite sfaccettature dell’universo multiforme dell’architettura.
Protagonisti dell’esposizione, in programma fino al 31 dicembre prossimo (ingresso gratuito), due artisti contemporanei costantemente impegnati nella sperimentazione di tecniche e materiali sempre diversi: Margherita Lipinska, pittrice e decoratrice d’interni, e Raniero Botti, architetto. Tutt’altro che casuale la scelta di presentare insieme i loro lavori: infatti “l’opera d’arte – ci spiegano - è sempre collocata nell’architettura e con essa dialoga”.
Margherita Lipinska, che sarà presentata dall’architetto Rita Batosti Granelli, espone dieci opere di grandi dimensioni (cm 180x60) dipinte con tecnica mista su tela di juta intonacata, “materia che posso incidere”, specifica l’artista. Tecnica e supporti adottati le consentono di utilizzare l’espressività del materiale in simbiosi con quella del segno.
Oggetto dei suoi lavori i volti ispirati alla scultura classica greca, indagine sulla natura umana sia negli aspetti esteriori che in quelli introspettivi con un chiaro riferimento alla commedia classica dove la maschera che copriva il viso degli attori era chiamata appunto “persona”.
Passata attraverso varie fasi di sviluppo sia tecnico che di espressione interiore, la pittura della Lipinska è di sicuro capace di esprimere il suo stato d’animo del momento, catturare l’emozione e fermare il tempo, il più grande nemico dell’uomo.
A tutti gli effetti è un taccuino ricco di appunti raccolti in un immaginario viaggio nel mondo della cultura, segnato di getto dalle emozioni e dalle esperienze quotidiane sempre ispirate dallo straordinario patrimonio artistico e culturale che circonda l’artista. Da qui alcuni dei suoi lavori, prevalentemente astratti e fortemente materici, ove è frequente la rivisitazione in chiave moderna di temi che trovano riferimento nell’arte classica.
A caratterizzare i suoi lavori, spesso, anche l’utilizzo della scrittura che diventa materia pittorica e - quasi sempre rivisitazione di letture o di sue poesie - viene miscelata a materiali completamente diversi tra di loro, come l’Oro zecchino, i vetri di Murano e ancora le pietre preziose che - incastrate tra intonaco, colla e strati di colore - sono capaci di produrre effetti che catturano l’attenzione di chi osserva.
“Nei cicli precedenti della mia pittura – ha spiegato Margherita Lipinska - ho utilizzato come temi le piante di antichi edifici per passare poi ai capitelli ed alle colonne, infine, attraverso lo studio e l’osservazione della cariatidi, sono approdata ai temi della scultura classica. Subisco il fascino delle forme perfette ed armoniose della scultura e, in particolare, del volto come archetipo dell’interiorità umana che diventa espressione e come tale si accosta e dialoga con lo spazio architettonico”.

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