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Tivoli, respinte le sue advances sul posto di lavoro, aggredisce la collega, finisce ai domiciliari

L'uomo dovrà rispondere dei reati, pluriaggravati, di violenza sessuale e lesioni ad sua collega di lavoro, avvenuti a Guidonia il 23 e il 24 dicembre. Le indagini hanno accertato che dopo le avances non corrisposte, al termine del lavoro si era presentato all’abitazione della ragazza aggredendola

printDi :: 20 gennaio 2022 17:18
Tivoli, respinte le sue advances sul posto di lavoro, aggredisce la collega, finisce ai domiciliari

(AGR) Nella mattinata odierna, al termine di articolate indagini avviate a seguito di attivazione del “CODICE ROSA INTEGRATO” da parte del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tivoli, investigatori del Commissariato Distaccato di P.S. tiburtino hanno eseguito la misura degli arresti domiciliari nei confronti del trentunenne G.G., emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale.

L'uomo dovrà rispondere dei reati, pluriaggravati, di violenza sessuale e lesioni personali in danno di una sua collega di lavoro, avvenuti a Guidonia Montecelio nella notte tra il 23 e il 24 dicembre scorso.Le indagini hanno permesso di accertare i gravi indizi di colpevolezza ritenuti dal Gip nei confronti dell’uomo, il quale dopo aver tentato delle avances, non corrisposte, nella nottata, al termine del lavoro, si era presentato “come una furia” sotto l’abitazione della ragazza.

 
Risulta dall’ordinanza del Gip che, dopo averla afferrata e scaraventata fuori dall’autovettura, nonostante le urla e la disperata resistenza della donna, la aggrediva sessualmente, provocandole con un bloccasterzo la frattura del naso, ecchimosi periorbitarie e contusioni al bacino, lesioni giudicate guaribili in trenta giorni. Provvidenziale è risultato l’intervento di un vicino di casa che riusciva a sottrarre la ragazza dalla furia dell’uomo, inducendolo a desistere.

Sono queste le ragioni che, denunciate in modo circostanziato dalla vittima e dai testimoni, hanno indotto l’Autorità Giudiziaria tiburtina a disporre nei confronti dell’uomo la misura cautelare personale degli arresti domiciliari, fermo restando la presunzione d’innocenza. Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato che è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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