Ostia, il canale dei pescatori continua... ad insabbiarsi

“Le forti mareggiate, inoltre, - si legge sul sito del comune di Roma - avevano compromesso il deflusso delle acque del Canale dei Pescatori e l’intervento dell’impresa che, con contratto di manutenzione triennale, stava operando con i propri mezzi e maestranze sulla foce già dal primo pomeriggio non era più sufficiente ad arginare la gravissima e repentina occlusione totale della foce dovuta alle forti mareggiate (mare forza 7).Pertanto, considerato il precipitare degli eventi, si è reso necessario verificare in tempi strettissimi la disponibilità di un’impresa che potesse intervenire con urgenza”.
Sulla questione della “somma urgenza” per una spesa di circa 5 mila euro predisposta dal Municipio è scoppiata la bagarre in aula, nel mirino di Athos De Luca (PD) e Monica Picca (FdI) è finito l’appalto del Campidoglio per il dragaggio della foce del canale.
“L’insabbiamento della foce del canale dei pescatori non è più un evento straordinario ma ordinario…. – ha detto De Luca – E’ una cosa che si può ripetere nel tempo, non è un fatto eccezionale e quindi si trattava di un intervento che era largamente compreso nel bando di affidamento, per cui, la questione emergenziale era, da contratto, un problema che avrebbe dovuto affrontare l’azienda appaltante enon certo il Municipio con un’ulteriore affidamento”. Monica Picca aggiunge: “Il ricorso alla somma urgenza non sembrerebbe regolare. La ditta appaltatrice doveva farsi carico delle ulteriori spese determinate da un servizio dato in affidamento”.
Ubaldo Ranucci, presidente della Cooperativa dei Pescatori, denuncia: “Sono vent’anni che siamo alle prese con questo problema senza riuscire a trovare soluzioni. Alla fine siamo solo e sempre noi a rimetterci. La flotta di pescatori è ridotta a poche unità e la nautica da diporto è stata praticamente “insabbiata”. Oltre 30 imbarcazioni da pesca sono state costrette a trasferirsi e qualsiasi attività economica al Borghetto è oramai agli sgoccioli. I danni per la collettività sono di svariate migliaia di euro. Ogni anno, ogni pescatore rimasto è costretto a fare i conti con i danni provocati all’imbarcazione durante il rientro a causa dei fondali. Non si può andare avanti e soprattutto siamo stanchi di una situazione la cui soluzione è continuamente posticipata nel tempo”.
Il Tavolo tecnico con la Regione dovrà dare le risposte sperate, ma viene da sé che ci vorrà del tempo e per quanto si possa velocizzare saranno necessari almeno due anni, a patto che l’attuale amministrazione regionale resti a guida Zingaretti, in caso contrario,

Ma Ostia ed il suo hinterland quanto tempo ha ancora a disposizione? Anita Matteucci, presidente del CdQ di Stagni avverte: “Dallo stato del canale dei Pescatori dipende non solo l’attività della pesca ma l’intera sicurezza idraulica del territorio. In caso di acque alte, infatti, e di contemporanea mareggiata, le idrovore che pompano le acque dei canali di Stagni, Casalpalocco e Canale della Lingua, non riescono a riversare nel canale dei pescatori il maggior apporto, per cui si instaura una sorta di giro vizioso, le acque riversate nel canale trovandosi ad un livello superiore ritornano indietro attraverso le paratie per essere poi pompate nuovamente. Immaginate cosa potrebbe succedere in presenza di un guasto delle idrovore”.
Risultato: il X Municipio ha approvato una risoluzione con la quale si invita il Presidente e la sua Giunta ad attivarsi per promuovere con Regione, Cbtar, sindaco di Roma ed assessorati di competenza un programma di monitoraggio dei canali, e di inserire nel programma regionale una soluzione strutturale per contenere il fenomeno dell’insabbiamento alla foce.