Ostia e la nuova geografia giudiziaria
(AGR) Le lungaggini dei lavori di riassetto circondariale ancora in corso e le residue aspettative di permanenza sul territorio della sezione distaccata del Tribunale e dell'Ufficio del Giudice di Pace: i tentativi mirati di restituire ai residenti delMunicipio Roma XIII° una Giustizia che non c'è più. Le Associazioni forensi (Afol, Afog e Colleganza Forense) il Comitato Tribunale Roma 2 e Unagipa (Unione NazionaleGiudici di Pace) porranno questi temi in una conferenza-dibattito Venerdì 15 febbraio 2013 dalle ore 15,00 - 18,00 presso la sala conferenze dello stabilimento Venezia in Ostia -Lungomare Vespucci 8. Avvocati, personale amministrativo, Magistrati addetti alle sedi incontreranno gli amministratori di Roma Capitale e i politici, chiamati a confrontarsi con i cittadini e la stampa: interverranno i rappresentanti dei partiti addetti alle Commissioni Giustizia. La chiusura del Tribunale è stata giustificata come un provvedimento volto al risparmio di spesa,ma i dati raccolti sulle attività giudiziarie espletate sul litorale, dimostrano inequivocabilmente, >che la soppressione delle sedi giudiziarie di “prima fascia”, come Ostia, dipende da scelte di politica giudiziaria piuttosto che dall'esigenza di razionalizzare le risorse mediante l'eliminazione degli uffici improduttivi.Lo stato delle procedure>
Per la sezione distaccata del Tribunale di OSTIA i tempi tecnici sono legati al trasferimento degli affari e allo spostamento delle udienze, adempimenti già in corso per come vincolati in esecuzione al termine di cui all’art. 11 del D.lgs155/2012 (che ha imposto al massimo un anno, a far data dal 13.09.2012 cosicchè tale fase dovrebbe completarsi entro il 13.09.2013): per quanto riguarda la sola edilizia giudiziaria, l’utilizzo dell' immobile avrebbe potuto protrarsi per le esigenze giudiziarie ma limitatamente a norma dell’art. 8, ossia a precondizione che Roma Capitale si fosse sobbarcata per intero le spese di gestione e manutenzione dei locali a venire. Per quanto invece attiene i soli uffici del Giudice di Pace, l’art. 3 D.lgs 156/2012 preserva possibilità di intervento ai Comuni entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione della lista dei soppressi sul bollettino ufficiale del Ministero della Giustizia (adempimento a tutt’oggi tenuto in sospeso).Con l’impegno di salvataggio, i Comuni sono chiamati a impegnare il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace assumendosene interamente i costi e dedicandovi proprio personale. Entro i 12 mesi successivi allo spirare del termine di “salvataggio” il Ministro della Giustizia, valutata la rispondenza ai requisiti di legge delle dichiarazioni di impegno pervenute, (occorre una previa verifica della Corte dei Conti) apporrà le dovute modifiche alle tabelle degli uffici del Giudice di Pace in soppressione.
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