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Ostia, concessioni balneari a bando, il termine scade il 15 marzo

printDi :: 23 dicembre 2020 17:21
Ostia, concessioni balneari a bando, il termine scade il 15 marzo

(AGR) Regalo di Natale per i concessionari degli stabilimenti balneari. La Raggi perde ogni indugio e volta pagina, tutte le concessioni in scadenza il 31 dicembre del 2020 sono state messe al bando, l’affidamento sarà per una sola stagione in attesa dell’approvazione definitiva del PUA, poi si ritornerà alle concessioni pluriennali ma mai superiori ai quattro anni. Una svolta che trasforma per i balneari il 2020 nell’ano horribilis, prima dominato dalla pandemia ed ora con la battaglia finale che si annuncia cruenta sul tema delle concessioni. Il bando per l’affidamento delle 37 concessioni demaniali è stato firmato dal nuovo direttore amministrativo del X Municipio, l’architetto Giacomo Guastella. Scorrendo i nomi degli stabilimenti che nella prossima estate potrebbero cambiare “concessionario” c’è gran parte della storia balneare di Roma, fa impressione leggere gli storici: Conchiglia, Urbinati, Elmi , Battistini, Belsito, Plinius, Vecchia Pineta, Kursaal, Mariposa, Nauticlub Castelfusano, La Casetta, la Bicocca, Peppino a mare, la spiaggia di Bettina (ex-Corallo), il V-Lounge, la Vela, Bungaslow, la Bonaccia, Guerrino Er Marinaro, il Corsaro, l’Oasi, La Marinella.

“Era una procedura obbligata – afferma Paolo Ferrara, consigliere comunale M5S – L’unica maniera per tutelarci. Si doveva scegliere tra la proroga prevista dal decreto “Rilancio”(legge n.77 del 17 luglio 2020) che consentiva il prolungamento dei titoli concessori sino al 2033. Una norma che però non ratifica quasi nessuno, in quanto a contrasto con una direttiva Europea. Su questo tema bisognerà aspettare per capire quale sarà la soluzione possibile, intanto, le concessioni erano in scadenza e l’amministrazione andava tutelata e noi abbiamo fatto il nostro”.

 
 E dunque il Campidoglio ha dato una scossa all’ambiente ed inviato un messaggio indiretto anche al Governo: sulle concessioni demaniali serve chiarezza, i concessionari contro il bando faranno ricorso al TAR appellandosi al citato decreto “Rilancio”, istanza che così stante la normativa non potrà che essere accolta, in quanto, erano state prorogate le attuali concessioni sino al 2033. Sul piatto c’è però il contrasto tra la legge italiana e la direttiva europea in materia di concessioni, che non prevede il rinnovo automatico. Una direttiva che per diventare esecutiva in Ttalia deve essere tradotta in legge e sino ad oggi, così non è stato.

Le domande per le nuove concessioni dovranno essere inoltrate entro il 15 marzo. Intanto il Sib comunica con una nota di aver contattato il proprio ufficio legale e di stare a preparare le proprie contromosse.

"La complessa materia demaniale e lo stato di gestione dei servizi connessi alla balneazione è stata oggetto di un serrato confronto interistituzionale tra questa Amministrazione e tutti gli enti competenti. - ha spiegato la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo - Per dare continuità alla gestione dei servizi necessari sulle aree demaniali la cui concessione è in scadenza al 31 dicembre 2020  ed in osservanza dei sovraordinati principi comunitari e alle disposizioni in materia di tutela della concorrenza, l'Amministrazione ha attivato la procedura di evidenza pubblica per 37 concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative. Le concessioni avranno durata solo per un anno. Nelle more, infatti, dell'approvazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili da parte dell'Assemblea Capitolina, il Comune può rilasciare concessioni temporanee di durata pari alla stagione balneare.

La concessione del singolo Lotto avrà dunque durata dalla stipula del contratto per una stagione balneare, dal primo maggio al 30 settembre. Il termine perentorio entro il quale presentare l'offerta è il giorno 15 marzo 2021 alle ore 12 esclusivamente mediante la piattaforma TUTTOGARE. Roma Capitale si riserva, tuttavia, di rinnovare le concessioni di anno in anno, fino ad un massimo di 3 anni, oltre la concessione iniziale, e con le stesse condizioni del contratto nei soli casi in cui il PUA non venisse ancora approvato e reso esecutivo o non siano terminate le procedure di affidamento in base al nuovo PUA”. La parola ora passa, dunque, al TAR.

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