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Ostia, bambini con disabilità non partecipano alle prove invalsi

print08 maggio 2015 18:27
(AGR) Sono state oltre 50 le famiglie di bambini con disabilità intellettive e/o relazionali del X Municipio che per protesta tra ieri e oggi hanno deciso di non far svolgere ai propri figli le prove invalsi. “La protesta – ha spiegato il presidente di Anffas Ostia Onlus, associazione di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale – nasce dal fatto che gli istituti non abbiano provveduto a concordare, nell’ambito della propria autonomia scolastica, alcun protocollo personalizzato per i ragazzi con disabilità che si sono trovati così costretti a dover svolgere le stesse prove invalsi con lo stesso tempo dei loro compagni normodotati, senza peraltro essere affiancati da maestre di sostegno o assistenti AeC” “Come associazione di tutela delle persone con disabilità, non esistendo alcuna regolamentazione per la somministrazione dei test invalsi - spiega il direttore generale della Onlus - abbiamo cercato in queste settimane di interloquire con le scuole proponendo procedure diverse per i bambini con disabilità intellettivo e/o relazionale. Il grande sciopero che si è registrato sia tra le famiglie che tra gli insegnanti - sono state tantissime le insegnanti che si sono rifiutate di correggere i test -, dimostra che la nostra battaglia era sacrosanta e doveva essere ascoltata. Il muro contro muro non paga mai. C’è sempre bisogno di collaborazione tra le famiglie, il personale scolastico e le scuole. La maxi protesta di questi due giorni ha lanciato un segnale che nessuno può far finta di non cogliere. Dispiace l’atteggiamento di quegli enti che pur erogando servizi e fruendo di soldi pubblici non hanno proferito parola per tutelare le famiglie di bambini con disabilità, preferendo il silenzio. Come è nel nostro Dna, essendo l’unico ente che può tutelare in giudizio le persone con disabilità attraverso la legge 67/2006, al di là che la nostra associazione non fornica momentaneamente più un servizio AeC nel X ma solo assistenza specialistica nelle scuole superiori, saremo a fianco di chi deciderà di ricorrere in giudizio”.

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