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Ostia, atto intimidatorio contro collaboratrice antimafia

print03 ottobre 2018 16:00
Ostia, atto intimidatorio contro collaboratrice antimafia
(AGR) "Siamo inorriditi e preoccupati per l'attentato dinamitardo ai danni della famiglia della collaboratrice di giustizia che ha contribuito alle indagini sul clan Spada. L'episodio è indicativo del clima di intimidazione che si respira sul litorale, dove evidentemente non si sono ancora sviluppati gli 'anticorpi' contro la presenza delle organizzazioni mafiose.

L'aspetto più inquietante della vicenda è che simili atti possano essere perpetrati nonostante ben 32 componenti e affiliati della famiglia Spada siano già stati assicurati alla giustizia: il che la dice lunga sulla forza e la reale pervasività di certi gruppi criminali. A poco servono gli attestati di solidarietà e le dichiarazioni di circostanza di chi ricopre ruoli di responsabilità nelle istituzioni pubbliche, sindaca Raggi in testa. In tal senso, è emblematico che il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, degno rappresentante del Governo 'giallo-verde', in occasione della sua ultima visita ad Ostia non abbia speso una sola parola sulla piaga della criminalità che ancora affligge il nostro litorale."E' quanto dichiarano Giovanni Zannola (consigliere PD Roma Capitale) e Flavio De Santis (segretario PD X Municipio)

"Non c'è spazio per semplificazioni o ricostruzioni superficiali. - aggiunge Marco Possanzini (SI) - Ad Ostia la mafia c'è ed è ben radicata nonostante ci sia ancora chi nega la presenza mafiosa nel nostro territorio. Questa notte una bomba artigianale è stata lanciata contro la casa della collaboratrice di giustizia che, grazie alla sua testimonianza, ha inchiodato il clan mafioso Spada. Un attentato annunciato da una sequenza di fuochi d'artificio esplosi in Piazza Gasparri proprio per "informare" che a breve qualcosa sarebbe accaduto. La presenza pervasiva ed evidente delle infiltrazioni criminali chiama tutte le forze sane del territorio ad opporre un fronte comune: mentre la magistratura e le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, la politica e i cittadini devono fare la propria parte, denunciare ed attivarsi. Di fronte alla presenza diffusa e capillare di organizzazioni su tutto il litorale sud romano, non è possibile fingere che la mafia non ci sia. Dobbiamo fare rete con i cittadini, le associazioni e le istituzioni di Ostia. Dobbiamo stare tutti dalla stessa parte, senza ambiguità o titubanze: saremo più forti contro le mafie. Ed è per questo che chiediamo il ripristino immediato della scorta a Roberto Battaglia, l'imprenditore che gestiva il "Forno di Ostia", un attività commerciale sottratta alle mafie, e che fra pochi giorni testimonierà contro il clan mafioso che lo ha perseguitato. Chiediamo che venga istituito quanto prima un Osservatorio Municipale Permanente Antimafia e Anticorruzione, guidato da una figura di garanzia di alto profilo Istituzionale, aperto ai cittadini, alle associazioni, ai comitati e alle forze politiche, uno strumento corale di contrasto alle mafie, una Istituzione che oggi manca e di cui sentiamo l’estrema necessità".

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