Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Nonni d’Italia presenza indispensabile

print05 ottobre 2004 14:57
Nonni d’Italia presenza  indispensabile
(AGR) Il ruolo del nonno nella famiglia "allargata" italiana? Positivo e sempre più indispensabile e soprattutto con caratteristiche diverse rispetto alla cultura "superata" degli anziani di qualche anno fa. Il modello, per intenderci, è Nonno Libero, quello della fortunata serie televisiva di "Un medico in Famiglia".

E’ quanto emerge dalla rilevazione condotta nelle scuole italiane dall’istituto Eurispes in collaborazione con Telefono Azzurro, su un campione di 2.823 bambini. La ricerca "Identikit del nonno italiano" è contenuta nel 5° Rapporto sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza che sarà presentata a Roma (Palazzo Marini – Camera dei Deputati) il prossimo 19 novembre.

Nella famiglia "allargata" in considerazione, siamo in presenza di un nucleo dove si registra la simultanea presenza di genitori, nonni, generi, nuore, nipoti, fratelli, zii. In questo quadro, tre bambini su quattro, tra i sette e gli undici anni, affermano di trascorrere "molto o abbastanza" tempo con i propri nonni.

Leggendo le tabelle dell’Eurispes, si scopre che per il 76,2% dei bimbi i nonni non sono soltanto affettuosi e comprensivi, ma soprattutto rappresentano una fonte indispensabile di trasmissione di esperienza di vita. Più di un bambino su tre ritiene inoltre di essere trattato con sufficiente autorità dai propri nonni, tanto che il 64% dei bimbi non si sente viziato.

I rapporti sembrano complessivamente buoni nella larga maggioranza dei casi. In particolare il legame tra nonni e nipoti appare caratterizzato da affetto e comprensione e, quasi sempre, dalla trasmissione delle esperienze di vita dai più maturi ai più giovani, con tutto l’arricchimento personale e la crescita che ciò comporta.

Prendendo in considerazione l’appartenenza geografica dei soggetti, nelle Isole si riscontra la percentuale più alta di bambini che trascorrono molto tempo con i nonni (40,6%), mentre nel Nord Est (23%) ed al Centro (26,7%) si trovano le percentuali più basse. Nel complesso, la quota di bambini che passano abbastanza o molto tempo in compagnia dei nonni è elevata soprattutto al Sud. La quota di chi sta con i nonni poco o per niente è invece più elevata al Centro e nelle Isole.

Secondo i ricercatori dell’Eurispes, nel nostro Paese emerge dunque una situazione dove il rapporto nonni/nipoti è caratterizzato da affetto, comprensione e trasmissione di esperienza. "E’ la rappresentazione - per dirla con le parole dei ricercatori - di una terza età ancora dinamica e vitale, che conquista un ruolo più significativo in un quadro aggiornato della famiglia moderna". In altre parole, i nonni si segnalano come i nuovi protagonisti attivi, e non passivi come in passato, di una società organizzata che vede al centro la famiglia come struttura portante dell’organizzazione sociale contemporanea. L’allungamento della speranza di vita e la consapevolezza degli anziani di sopravvivere più a lungo e di poter godere della crescita di nipoti, e talvolta di pro-nipoti, finisce per conferire a questa fascia di età ruoli nuovi e significativi.

Soprattutto nella famiglia moderna allargata, dove sono sempre più frequenti i fenomeni di rientro forzoso dei giovani nel nucleo familiare d’origine per perdita di lavoro o di reddito, a causa di separazioni o divorzi.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE