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Mens Sana, programma di ristorazione sostenibile

print12 novembre 2012 18:22
(AGR) er comprendere bene cosa sia Il progetto di Pentapolis, MENS(A) SANA - Ristorazione Sostenibile nelle scuole, si è svolto il primo seminario che vuole far incontrare tutti gli attori della ristorazione scolastica – pubblica amministrazione centrale e locale, aziende della ristorazione, produttori, società civile - con l’obiettivo di stimolare una discussione e la realizzazione di un Manifesto di buone pratiche per tracciare un indirizzo centrato sulla salubrità e sostenibilità del settore. Oggi, infatti, aumentano i consumi di prodotti biologici ma diminuiscono quelli di frutta e verdura. Più di un quarto dei ragazzi italiani soffre di eccesso di peso. Diventa sempre più importante, pertanto,un’appropriata educazione alimentareUn incremento del 6% nei primi sei mesi del 2012. I prodotti biologici sembrano non conoscere flessioni. Il dato, rilevato da ISMEA, dimostra che nonostante la crisi, gli italiani fanno ancora molta attenzione a ciò che mangiano.Si rileva però che sono aumentati anche i consumi di private label, i ricorsi ai discount e ai primi prezzi.La recessione economica tocca quindi anche il settore alimentare. E se da un lato, appunto, crescono i consumi di prodotti bio, dall’altro si registra un potenziale rischio per la salute poiché gli acquisti sono stati riconfigurati riducendo ad esempio il consumo di frutta e verdura.Secondo i dati della ricerca Nomisma realizzata per Pentapolis – Associazione per la Responsabilità Sociale – non può rassicurare se il dato medio del consumo giornaliero di frutta e verdura è ancora dentro i quantitativi raccomandati dall’OMS. Le abitudini alimentari non sono corrette: non più del 4% della popolazione consuma le 5 porzioni indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre c’è un altro fattore allarmante: tra gli adolescenti 15-17 anni circa il 33% non consuma neanche una porzione di frutta o verdura al giorno (tale quota è comunque alta anche nella popolazione italiana in generale, 19%). Il trend di consumo di frutta e verdura è dunque in forte ribasso: considerando i consumi domestici, si è passati da un consumo annuo nel 2000 di 450 kg a famiglia a 347 kg nel 2011 (-23%). In questo contesto di generale allarma alimentare, la scuola con la sua formazione aiuta i bambini e i ragazzi a rafforzare le buone abitudini. Ogni giorno la ristorazione scolastica distribuisce 2,2 milioni di pasti. La scuola è perciò un’occasione importante per realizzare attività di educazione alimentare volte a correggere i comportamenti scorretti e per mettere in pratica comportamenti sostenibili. La presenza di cibi sentinella di un’alimentazione non corretta nella dieta quotidiana dei bambini è elevatissima: il 36% dei bambini 6-11 anni ha bevuto bibite gasate il giorno prima dell’intervista e il 30% ha mangiato patatine (indagine realizzata da Nomisma-Swg nell’ambito del progetto Frutta nelle Scuole realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole).

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