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Lucia Borino vuole giustizia….e sua figlia

print29 marzo 2012 16:10
Lucia Borino vuole giustizia….e sua figlia
(AGR) ( AGR ) Uomini e donne in preda alla disperazione, ai quali si vuole togliere il bene più grande che un uomo possa avere….i figli. Una protesta spontanea, divenuta un passa-parola, in tutt’Italia, divenuta una denuncia quotidiana che il Movimento Italia Garantista ha ripetuto fin dall’inizio e per la quale, oggi a Verona si è svolta l’annunciata manifestazione diprotesta, con la quale, Lucia Borino, insieme ai genitori Vincenzo Borino e Piccirillo Annunziata, ha voluto sensibilizzare l'opinione pubblica veronese, sull'operato del Tribunale dei minori di Venezia che vorrebbero dare in adozione la sua bambina di due anni e mezzo. La famiglia accusa con determinazione il Tribunale di Venezia di ledere il diritto del minore a crescere e diessere educato nella propria famiglia naturale. Attualmente, infatti, sia la madre, che i nonni hanno il divieto di vedere e sentire la bambina, la quale si è vista provatain un colpo solo di tutti gli affetti della sua giovane…vita. La protesta, un sit in pacifico Attualmente sia la madre, che i nonni hanno il divieto di vedere e sentire la bambina, la quale si vede deturpata in un colpo solo di tutti gli affetti. Il sit-in da tempo annunciato è iniziato alle ore 8in via degli Alpini Municipio 10, di fronte alla sede delcomune di Verona. Mamma Lucia chiedeva a gran voce di rivedere sua figlia di due anni e mezzo. I manifestanti, oltre 70 persone, chiedevano alle Istituzioni di compiere un atto di umanità da parte delle istituzioni, cercando di sensibilizzarle alla dolorosa vicenda. La protesta ha richiamato l’attenzione ed il sostegno di migliaia di persone. Quando alle 11, all’improvviso: un uomo si è dato fuoco, davanti alla sede del municipio. Sembra che da quattro mesi l'immigrato non riceveva lo stipendio, era disperato. I manifestanti del Movimento Italia Garantista, con a capo il Coordinatore regionale Saverio Sarcina, sono prontamente intervenuti cercando di spegnere le fiamme. Per soffocare il fuoco hanno utilizzato gli striscioni che poco prima erano serviti per la protesta. Saverio Sarcina raggiunto telefonicamente ci ha raccontato quegli attimi concitati: “Ho chiamato immediatamente il 118, mentre la Polizia che si trovava di fronte al palazzo comunale è subito intervenuta. Il nostro sit-in ha riscosso un’enorme adesione, eravamo oltre settanta persone. Era un uomo disperato, si è avvicinato prima a noi, poi, probabilmenteha deciso di darsi fuoco, nel momento in cui avrebbe attirato l’ attenzione degli agenti delle forze dell’ordine e di tutti i presenti. Siamo accorsi ed abbiamo spento le fiamme. Era un uomo disperato….come siamo disperati noi genitori ai quali ci voglio sottrarre un figlio”. Il sit-in ha riscosso una grande adesione e richiamato l’attenzione di cittadini e media. I delegati del Movimento Italia Garantista: Luisa Gobbo di Vicenzae Daniela Cremonesi, del Veneto, insieme a tutti i presenti hanno raccolto decine difirme a sostegno di una petizione a favore della famiglia Borino. Ancora una volta si è denunciato il business delle Case famiglia e del “mal funzionamento” del Tribunale dei minori. A fine della protesta le firme in calce al documento erano oltre 400. Il Presidente del Movimento Italia Garantista, Pier Paolo Zaccai ha sottolineato la piena riuscita della manifestazione: “ Italia Garantista è sempre in prima fila per la difesa dei diritti, - afferma Zaccai - dal nord al sud, da Roma a Milano e siamo stati presenti anche Verona, grazie all’impegno di Saverio Sarcina, al quale, visto il suo attivismo disinteressato in difesa dei diritti civili, assegnerò l’incarico di Coordinatore Nazionale. Anche in questo caso, assistiamo – ha spiegato Zaccai – ad unìItalia divisa sostanzialmente in due, da una parte ci sono le famiglie e i bambini che la giustizia minorile dovrebbe tutelare. Dall’altra, invece, ci sono il Tribunale dei minori e i servizi sociali. Il risultato? E’ sotto gli occhi di tutti, con molti, troppi casi di sottrazioni dei minori proprio da parte di chi sarebbe preposto a garantirne la sicurezza ed il benessere. In Italia si contano ormai 33 mila casi di “sottrazione dei minori” da parte di zelanti magistrati e operatori sociali. Con conseguenze devastanti per i genitori, privati dei propri figli, e per i bimbi, sottoposti a shock permanenti”.

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