Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Il presidente dell’AMO denuncia le gravi carenze del CPO

print25 marzo 2010 00:10
(AGR) Cara Renata

in qualità di cittadino e mieloleso, con grande tristezza e delusione Le scrivo per denunciarLe le gravissime condizioni in cui versa il Centro Paraplegici di Ostia.

Da Centro di eccellenza del Lazio e del Centro – Sud Italia per il trattamento e la riabilitazione dei mielolesi in pochi anni è stato ridotto a poco più che un cronicario.

Fiore all’ occhiello della Sanità romana e laziale durante l’ amministrazione Storace che lo aveva restituitoalla collettività.

Il CPO rappresentava un polo di riferimento per i paraplegici e i tetraplegici laziali e di tutta Italia grazie alla presenza di una Unità Spinale, una terapia sub – intensiva, una Unità Operativa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva per il trattamento delle temutissime Ulcere da decubito (seconda causa di morte per i mielolesi) e alla presenza di una unità Riabilitativa per il recupero e il reintegro di tali delicati pazienti.

Fino a diventare il più importante in Italia ed il secondo in Europa per tali patologie.

Da circa 500 interventi chirurgici all’ anno nel 2005 e 2006, grazie a sale operatorie con personale qualificato funzionanti tutti i giorni, a soli 20 interventi nei primi 6 mesi del 2007.

Durante la giunta Marrazzo il centro è stato gradualmente e vergognosamente depotenziato, e con false promesse di ristrutturazione, sono stati, invece, progressivamente ridotti i posti letto e le sale operatorie, chiuse le unità operative o spostate in altri centri in parte privati, tra l’ altro senza preavviso alcuno né al personale né agli utenti.

Così è stato per il Day Hospital di Chirurgia Plastica, per la Radiologia e per il servizio di Ecografia.

Decidemmo nel dicembre del 2006 di occupare un piano del centro per opporci a tali soprusi e ricevemmo dal direttore generale solo le ennesime e mai mantenute promesse.

Le lunghissime liste di attesa che testimoniavano l’ autorevolezza e il prestigio del centro, nonché l’ ambizione dei pazienti ad essere ricoverati e curati in una struttura così importante e qualificata, si sono via via svuotate, perché nessun paraplegico ad oggi chiede più di essere ricoverato presso il Centro.L’ allora responsabile dell’ Unità Operativa di Chirurgia Plastica il Dott. Bruno Carlesimo denunciò alla Procura della Repubblica l’ ASL RMD e il suo Direttore Generale Giusy Gabriele per interruzione di pubblico servizio.Ritengo sia inaudito ed immorale che una così particolare categoria di malati venga privata dell’ inalienabile diritto alla salute e alle cure, e credo sia vergognoso che in una Regione come il Lazio venga distrutto, a causa di oscuri giochi di potere, un Centro così importante.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE