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Fermiamo la centrale a carbone di Civitavecchia

print12 marzo 2013 14:55
Fermiamo la centrale a carbone di Civitavecchia
(AGR) “Stop al rinnovo dell'Autorizzazione Integrata Ambientale per la centrale a carbone di Civitavecchia, l'impianto ha impatti molto rilevanti che vanno verificati fino in fondo e sulla base dei quali la nuova amministrazione regionale dovrà esprimere un parere compiuto, sulla base del lavoro degli uffici e dell'ARPA -ha dichiarato Cristiana Avenali, neo Consigliera della Regione Lazio-. Impianti enormi come questo contribuiscono in maniera notevole al riscaldamento globale e hanno impatti molto rilevanti anche sul fronte degli inquinanti locali. Per il futuro del Lazio, la strada maestra è quella del risparmio e dell'efficienza, delle fonti rinnovabili e della generazione distribuita, in tal senso la Regione col nuovo Piano energetico dovrà fissare obiettivi precisi.” Legambiente ha partecipato questa mattina alle 10 con lo striscione 'No al carbone' al presidio sotto al Ministero dell’Ambiente, organizzato dai comitati no-coke in occasione della Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della Centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord. "Il carbone sta dimostrando tutti i suoi effetti nefasti, è il combustibile peggiore per la CO2, produce e fa aumentare la febbre del pianeta -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Non si può rinnovare l'autorizzazione integrata ambientale a questa centrale senza tenere conto delle impattanti emissioni legate all'intero ciclo di produzione, con 6.500 ore all’anno di lavoro a pieno carico per produrre 1.980 megawatt." L'area di Civitavecchia presenta numerose criticità ambientali che non sono state oggetto di un attento studio complessivo, ad avviso di Legambiente, come invece sarebbe stato opportuno dato l’alto potenziale nocivo per l’ambiente e le persone. L’istanza di rinnovo dell’AIA non tiene in considerazione che la zona risente già pesantemente dell’impatto ambientale generato dalle vicine centrali termoelettriche di Torrevaldaliga Sud e Montalto di Castro e dalle numerose attività industriali dislocate sulla SS Aurelia, nonché delle attività portuali ed urbane.

Il processo produttivo della centrale a carbone di Civitavecchia genera pesanti emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera dovute ai fumi di combustione, a cui vanno aggiunte quelle degli impianti di trattamento che si riversano in acqua. Vanno poi considerate le emissioni atmosferiche dovute al traffico terrestre e portuale implicate nei processi di approvvigionamento dell’impianto.

Legambiente torna anche a evidenziare le osservazioni sul fronte delle autorizzazioni ambientali: mentre è in corso il procedimento di riesame, è scaduta da tempo l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’impianto, mentre manca ancora “una valutazione preliminare dei possibili composti inquinanti”, con carenze in particolare per l’Arsenico, il Cloro e il Fluoro. Peraltro, anche sul reimpianto sperimentale della prateria di Poseidonia, non risultano interventi relativi alla manutenzione e al mantenimento, pur essendo state segnalate diverse situazioni di danneggiamento.

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