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Comune responsabile degli allagamenti

print21 ottobre 2011 11:41
(AGR) Tra le cause degli allagamenti e di quanto accaduto c'è anche un comportamneto "colpevole". "Il giorno dopo l’emergenza a Roma,- si legge su una nota dei verdi - appaiono chiare, anche alla luce della lettura del Dispaccio della Protezione Civile diffuso qualche giorno fa e colpevolmente ignorato, quali siano le responsabilità del Comune di Roma e delle altre istituzioni come la Regione, nella tragedia che ha visto la morte per annegamento di Sarang Perera che viveva all’Infernetto in uno scantinato. Roma è una città abbandonata a se stessa, nella quale i cittadini devono fare manutenzione fognaria “fai da te” e sono incredibili le parole del Sindaco Alemanno che nella giornata di ieri affermava di non essere stato avvertito quando in realtà la Protezione Civile aveva inviato una nota dettagliata ed estremamente circostanziata. – afferma il Presidente Nazionale e Capogruppo in Regione dei verdi Angelo Bonelli – Nella circolare del 14 ottobre 2011 protocollata DPC/SCD/0059168 inviata dal Dipartimento della Protezione Civile anche alla Presidente Polverini e al Prefetto di Roma è scritto a chiare lettere, alla pagina tre, che: “si ritiene opportuno nella pianificazione dell’emergenza l’implementazione di adeguate e capillari modalità di informazione alla popolazione, diretta responsabilità dei Sindaci, che dovrà essere preventivamente ragguagliata […] In particolare si chiede di garantire adeguata informazione con riguardo alle corrette misure di comportamento […] nonché l’utilizzo di scantinati e aree seminterrate”. È chiaro che la circolare è stata ignorata e ciò sarà una, ma non la sola, delle argomentazioni del nostro esposto per “disastro colposo” alla Procura della Repubblica che stiamo preparando in queste ore. La responsabilità delle istituzioni non è solo questa ma attiene anche alla pianificazione urbanistica. È noto da anni, infatti, che la zona di Acilia, CasalPalocco e dell’Infernetto ha delle grandi criticità dal punto di vista idrogeologico poiché è al di sotto del livello del mare ed è su un terreno alluvionale impermeabile all’acqua. Nonostante ciò, mentre oggi tutti fanno mea culpa per l’accaduto, da domani sono pronti a rimettere in moto le betoniere, anche grazie allo scriteriato Piano Casa varato dal Centrodestra regionale. È prevista in quella zona, infatti, un’edificazione folle da ben due milioni di metri cubi che renderà, alle prime piogge, quel territorio una vera e propria trappola per chi ci vive».

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