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Ciampino, meno aerei allo scalo romano

print10 gennaio 2013 16:53
(AGR) ??Finalmente un atto legislativo stabilisce che il traffico aereo allo scalo di Ciampino deve essere delocalizzato, senza devastare altri territorio di pregio come quello di Viterbo e del bullicame”. Lo dichiarano Guglielmo Abbondati e Antonio Capaldi, rispettivamente Coordinatore regionale e provinciale di Viterbo di Sinistra ecologia e libertà.“Con l’accordo di programma che approva la convenzione con AdR - spiegano Abbondatie Capaldi - il ministero dei Trasporti ha preparato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che archivia definitivamente il progetto di un nuovo scalo a Viterbo, stabilendo la delocalizzazione del traffico aereo di Ciampino su Fiumicino attraverso il potenziamento delle capacità infrastrutturali di quest’ultimo”.

“Questa decisione è un grande riconoscimento delle battaglie dei cittadini e dei Comitati, da sempre contrari a scelte economiche che avrebbero devastato l’ambiente e prodotto inquinamento in aree di pregio e a vocazione agricola - aggiungono Abbondati e Capaldi - Oggi i cittadini del quadrante di Ciampino, Marino e Roma,che da anni si battono contro l’aumento esponenziale del traffico aereo allo scalo Pastine vedono riconosciute le proprie ragioni”. “Ma restano seri dubbi sul piano di sviluppo presentato da AdR per lo scalo di Fiumicino - dicono Abbondati e Capaldi - le attuali infrastrutture sono a nostro avviso in grado di supportare l’aumento del traffico, attraverso la riorganizzazione dei servizi e degli spazi. Non è necessario devastare territorio pregiato della Riserva del Litorale, della piana di Maccarese, per realizzare la quarta pista o infrastrutture faraoniche, che sarebbero funzionali alogiche di speculazione immobiliari”.“I maggiori aeroporti europei - concludono Abbondati e Capaldi - operano con volumi di traffico ben superiori a quello di Fiumicino con tre piste. Auspichiamo che questo primo atto legislativo rappresenti il punto di svolta per una politica del trasporto aereo efficiente e compatibile con l’ambiente e la salute dei cittadini, chiudendo la stagione della deregulation selvaggia che ha caratterizzato gli ultimi decenni”.

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