Beni sequestrati alla mafia, non ci sono più i soldi?

La gara, per la quale esiste copertura finanziaria da oltre due anni in Regione (1 milione di euro sul capitolo R46508 dell’esercizio finanziario 2011, quindi 2 anni fa), prevedeva espressamenteil pagamento ai vincitori in via immediata, da parte della Regione Lazio tramite Prefettura di Roma, con il ricevimento dell'accettazione. Ovvero l’inizio dei lavori entro 30 giorni.
Dall’Abecol, nata come “strumento di assistenza tecnica e partenariato istituzionale per il concreto riutilizzo dei beni confiscati” alla mafia però nessuna risposta ufficiale, neanche telefonica. Oltre a essere già indebitati per oltre 900mila euro, utilizzati per i primi lavori, come previsto dal bando, ne stiamo per sborsare altri 120mila che andranno alle ditte che stanno svolgendo gli interventi di ristrutturazione ormai come da tabella al 70%.
È evidente che si sta realizzando una indebita penalizzazione nei confronti di associazioni virtuose. Penalizzazione che aumentano i rischi per enti come Anffas di prendere in gestione immobili confiscati alla mafia, facendo crollare la fiducia nelle Istituzioni e soprattutto rilevando in questo atteggiamento condotte forse ben più gravi di quelle dovute a distrazione, riorganizzazione o altro.Di certo da settimane stanno piovendo richieste di aiuto ai massimi livelli di via della Pisana.