Aumentano le scuole occupate sul litorale
(AGR) E' il turno dell'IIS Magellano, scuola di Villaggio San Francesco di Acilia, dove gli occupanti lamentano l'abbandono in periferia di una struttura che ospita 200 studenti, ma potrebbe contenerne 2000. Da sempre succursale di un altra scuola e con un iscrizione troppo costosa. Anche loro protestano contro i tagli del ddl Aprea e confermano il protagonismo nella mobilitazione degli istituti tecnico-professionali."Non ci sono soldi per comprare il materiale per fare grafica - dichiara Gabriele dell'ITIS Carlo Urbani - Senza investimenti nella scuola pubblica non riusciamo a fare formazione e non riusciamo ad utilizzare i laboratori del nostro istituto".Nel pomeriggio è prevista un'assemblea territoriale delle scuole occupate presso il liceo Anco Marzio di Ostia, per continuare a coordinare la mobilitazione degli studenti del litorale Romano. Previsti nuovi momenti di agitazione.Nelle ultime settimane, si è detto tutto e il contrario di tutto in merito al servizio di Assistenza Educativo Culturale nelle scuole del XIII Municipio. La questione delle risorse finanziarie a disposizione e del rapporto tra operatore e utenti fa emergere un’esigenza molto più generale: quella di un rapporto costante tra famiglie, enti locali, servizi sociali ed erogatori; teso a eliminare incomprensioni e “falle” nel sistema che hanno come unica conseguenza quella di compromettere un servizio fondamentale per i bambini disabili in ambito scolastico. Detto ciò, sarebbe bene costituire un osservatorio sui servizi rivolti alla disabilità con rappresentanti della ASL, del Municipio,delle famiglie e dei lavoratori della scuola. Rispetto all’inquadramento di categoria, è necessario prima di tutto definire il ruolo professionale e le relative normative contrattuali. Per il compito delicato che svolgono, gli operatori AEC non possono essere assunti con contratti atipici (che si traducono in schiavitù). I bandi di affidamento del servizio devono prevedere l’obbligo per gli enti erogatori di stipulare contratti dignitosi, pena la revoca della concessione.Nel dettaglio, chiediamo di superare le gabbie municipali che determinano l'interruzione del servizio quando un utente si sposta sul territorio romano e di risolvere nell’immediato il problema dei pasti: agli operatori AEC è stata revocata la refezione scolastica. Ora devono provvedervi da soli e in un locale diverso dalla mensa. Per pura logica di risparmio, l’amministrazione comunale ha eliminato un momento educativo e di condivisione.
Il tema vero è legare la professione di AEC al contesto scuola e non al singolo utente, tenendo sempre presente che ogni disservizio può avere serie ricadute sul lavoro degli operatori, sugli assistiti e sulle loro famiglie.