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SI, le inadempienze del Campidoglio salvano....chi compie abusi

print03 ottobre 2019 15:37
SI, le inadempienze del Campidoglio salvano....chi compie abusi
(AGR) "Stessa storia, stesse spiagge, stesso mare, quello di Roma Capitale. - esordisce Marco Posanzini, segretari SI X Municipio - Le recenti sentenze relative alla non colpevolezza di alcuni concessionari accusati di abusi edilizi su demanio marittimo aprono uno squarcio su cui è necessario riflettere. Apparentemente siamo davanti ad una “trionfalistica” sanatoria morale dei concessionari, tutti, anche quelli non coinvolti direttamente negli iter giudiziari. Ma guardando le cose più da vicino e leggendo con attenzione le motivazioni delle sentenze, quella relativa al “Med Net” è un esempio plastico, appare evidente che le accuse cadono sempre davanti ad inadempienze del Comune di Roma o del Municipio X.

Iter amministrativi imperfetti, autorizzazioni indebite, richieste di condono mai respinte, documenti contenenti errori ecc.., tutti atti che impediscono di fatto di accertare con certezza le responsabilità e quindi la conseguenza, l’unica conseguenza possibile, è l’assoluzione del concessionario, che poi diventa dei concessionari, perché il fatto non sussiste. Nel pantano politico- burocratico affoga tutto, come in una immensa colata di cemento, responsabilità comprese. Il caso del Med Net ad esempio, fra l’altro considerato erroneamente uno stabilimento balneare quando su quella spiaggia c’è il divieto di balneazione, è un caso da manuale.

Il Comune di Roma non ha mai perfezionato l’iter per normare quella struttura in legno ma allo stesso tempo riscuoteva il canone demaniale sulla struttura stessa, una anomalia tipica del pantano burocratico in cui viene soffocata sistematicamente la legalità. In contesti come questo è praticamente impossibile accertare i fatti e assegnare le responsabilità. Attualmente ci sono una marea di richieste di condono edilizio su demanio pubblico, richieste che hanno sulle spalle anni e anni di attesa, richieste che dovrebbero essere respinte senza passare dal via ma che aleggiano indisturbate fino a che, in qualche iter processuale, vengono utilizzate per dimostrare l’inerzia amministrativa e quindi la non colpevolezza di chi quell’abuso lo ha fatto e vorrebbe pure condonarlo.

Davanti ad un quadro del genere anzi, “degenere”, ci vorrebbe un colpo d’ala dell’amministrazione capitolina. Respingere tutte le richieste di condono, tutte. Verificare e perfezionare tutti gli atti e gli iter amministrativi relativi al demanio marittimo, tutti. Far applicare le leggi vigenti sia quelle nazionali, sia quelle regionali sia quelle comunali, ordinanza sindacale compresa, senza se e senza ma”.

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