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Roma: monumenti a rischio traffico

print14 maggio 2012 07:43
Roma: monumenti a rischio traffico
(AGR) ( AGR )“L’apertura del cantiere della Metro C dei Fori Imperiali e la parata del 2 giugno, ripropongono in tutta la sua attualità e gravità il tema della tutela dei monumenti antichi, che la giunta Alemanno ha completamente ignorato, causando danni che sono sotto gli occhi di tutti.” dichiara Leonardo Ragozzino, Responsabile Cultura di SEL Roma area metropolitana>

“SEL raccoglie l’allarme lanciato dalla Soprintendenza Archeologica – prosegue Ragozzino - ed esprime profonda preoccupazione per il destino di una delle aree monumentali storico archeologiche più importanti del mondo che dovrà affrontare, con gravissimi rischi e senza alcuna pianificazione, un sovraccarico di traffico pesantissimo: oltre alla parata del 2 giugno, che ormai sarebbe ora di trasferire in altra area (visti anche i rischi statici e i costi), con l’apertura dei cantieri della Metro C per la realizzazione della stazione Fori Imperiali si determinerà un’area di viabilità ad alto scorrimento promiscuo, pubblico e privato, intorno al Colosseo.

“Non possiamo peraltro evitare di chiederci – prosegue Ragozzino -come sarà possibile realizzare una stazione nel punto più nevralgico dell’archeologia romana senza recare danni diretti o indiretti ai monumenti, compresi quelli che ancora si debbono scoprire nel sottosuolo. Basti citare le gravi lesioni apparse sui muri della Basilica di Massenzio e i crolli della Domus Aurea e del Palatino. Per queste ragioni sosteniamo il parere della Soprintendenza Archeologica di Roma che ritiene incompatibile la soluzione del traffico ininterrotto sui Fori imperiali.”>

“Occorre pensare – conclude Ragozzino - ad una revisione del progetto che garantisca maggiormente i monumenti, ovvero ad un piano di viabilità alternativa e sostenibile che limiti al massimo anche l'impatto sulla qualità della vita dei cittadini romani e dei turisti: in attesa di soluzioni efficaci e articolate, andrebbe da subito ridotto il traffico privato, incanalandolo altrove e razionalizzando il trasporto pubblico”.

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