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Rapporto Ecomafie 2013 di Legambiente

print18 giugno 2013 17:26
(AGR) Nel corso del 2012, nel Lazio sono state accertate 2.800 infrazioni, che rappresentano l'8,2% del totale nazionale, ossia 7,7 illegalità al giorno, con un aumento di 463 infrazioni accertate rispetto al 2011 (quando erano 2.463), ossia una infrazione in più al giorno. Aumentano le persone denunciate che passano a 2.045 (rispetto alle 1.982 dello scorso anno), mentre calano seppure di poco le persone arrestate che sono 6 nel 2012 (rispetto ai 10 dello scorso anno). Una flessione si ha poi anche per quanto riguarda i sequestri effettuati che arrivano a 518. Preoccupa il balzo in avanti fatto dalla provincia di Roma per numero assoluto di infrazioni, con 787 illegalità in più rispetto all'anno precedente, così come l'escalation del reatino in tema di reati nel ciclo dei rifiuti. Questa è la fotografia che emerge dal Rapporto Ecomafie 2013 di Legambiente, che vede il Lazio piazzarsi stabile in quinta posizione nel Paese per numero assoluto di illegalità ambientali, appena sotto al podio dopo le Regioni a tradizionale presenza mafiosa nella triste classifica nazionale delle ecomafie, elaborata sulla base dei dati delle Forze dell’Ordine. In Italia sono nel complesso 34.120 i reati, 28.132 le persone denunciate, 161 le ordinanze di custodia cautelare, 8.286 i sequestri, per un giro di affari di 16,7 miliardi di euro gestito da 302 clan e il 45,7% dei reati concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia)."Preoccupa l'aumento del numero complessivo dei reati ambientali accertati nel corso del 2012, causato dal balzo in avanti che il Lazio ha fatto per le illegalità in campo faunistico, degli incendi e dell'arte rubata -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. E' necessario e fondamentale che le istituzioni intervengano per stroncare la zona grigia di commistione fra criminalità e pezzi del tessuto economico, per lanciare un green new deal nella nostra Regione. In questo senso, auspichiamo che il nuovo governo della Regione intervenga anche con leggi che siano in grado di fare chiarezza su molti temi ed inaugurare una nuova gestione del territorio, a partire dal piano rifiuti, dalla legge urbanistica e dalla riforma della normativa sui parchi. Bisogna però anche agire di più sul piano della prevenzione, sull'educazione alla legalità. In questo senso è fondamentale che la stessa Regione Lazio rilanci le attività dell'Osservatorio Ambiente e Legalità che proprio Legambiente Lazio gestisce da anni, per dare anche la possibilità ai cittadini di segnalare direttamente tutto ciò che sembra fuori dalle norme, e che riunisca finalmente la Consulta regionale Ambiente e Legalità con Forze dell'Ordine, Procure e parti sociali. Contemporaneamente l'escalation di infrazioni su Roma desta un serio allarme, sul quale la nuova Giunta comunale deve accendere un faro."Nel ciclo dei rifiuti nel 2012 il Lazio scende all'ottavo posto della classifica nazionale per questi reati. Il numero delle infrazioni passa dalle 326 registrate lo scorso anno a 277, il 5,5% del totale nazionale. Aumentano i sequestri effettuati passando dai 163 del 2011 ai 175 di quest'anno e si registrano 4 arresti, a differenza del 2011 in cui non ve ne erano stati. Diminuisce poi, il numero delle persone denunciate che passano dalle 354 dello scorso anno alle 224 del 2011.

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