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Piano Rifiuti, è rivolta nel Lazio

print17 gennaio 2013 16:38
(AGR) "Il decreto Sottile con cui si individuano gli impianti e le discariche nelle province dove trattare e sversare i rifiuti di Romasta scatenando la guerra dei territori, si può dire che nel Lazio sta ormai covando una vera e propria sommossa. Si tratta di un dato oggettivo, secondo cui sembrerebbe che la compagnia Alemanno, Polverini, Clini, Sottile, si sia accordata per istigare alla sommossa i territori del Lazio, mettendo l’uno contro l’altro. Noi siamo per la Rivoluzione Civile anche per le politiche dei rifiuti, ma qui si stanno gettando le basi per una rivolta incivile”. Lo dichiara Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi.“A Roma comunque, dopo l'individuazione delle residue capacità di trattamento rifiuti nelle province, rimangono circa 1.000 tonnellate di rifiuti non trattati al giorno, oltre 300mila tonnellate l’anno. Che vogliamo farne? Continuiamo a sversarle a Malagrotta attivando così le sanzioni dell’Unione Europea? O diamo per buona la tritovagliatura, che pure ci è stata contestata dall’Europa e, recentemente con la bocciatura del Piano Regionale Rifiuti, dal TAR del Lazio? L’idea del trattamento fuori i confini provinciali e regionali avrebbe avuto una ragion d’essere se contingentata nel tempo e se, nel frattempo, si fossero dati poteri reali al Commissario per far crescere la differenziata porta a porta spinta e revocare i finanziamenti all’impiantistica inquinante (tipo gli inceneritori di Albano e di Malagrotta) riversando le risorse economiche nella realizzazione degli impianti a freddo per la lavorazione dei materiali differenziati e della frazione organica. Questi sono i veri impianti di cui il Lazio è deficitario, la cui realizzazione potrebbe al contempo risolvere la questione dell'obbligo del trattamento del tal-quale, contribuire a rilanciare l'occupazione soprattutto giovanile e proporre una soluzione sostenibile rispettosa dell'ambiente e della salute nonché accettata dai cittadini".

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