Occhio alle frodi alimentari

FORMAGGI>: ottenuti con latte in polvere ricostituito; pecorini e mozzarelle di bufala con percentuali più o meno elevate di latte vaccino; attribuzione della designazione di formaggio DOC a tipi comuni,vendita di quelli di provenienza diversa (spesso estera) come tipici o a denominazione di origine.
LATTE>: tenore in grasso differente rispetto al dichiarato, trattamenti di risanamento non consentiti, latte fresco ottenuto da latti precedentemente pastorizzati, latte ottenuto dalla ricostituzione del latte in polvere.
MIELE>: aggiunta di zuccheri di altra origine, vendita di una tipologia botanica diversa da quella dichiarata, vendita di mieli extracomunitari per mieli italiani.
OLIO>: olio extravergine contenente oli raffinati, sia di oliva che di semi; oli con tenori analitici non rispondenti ai requisiti previsti dai regolamenti comunitari; oli di semi variamente colorati che possono essere spacciati per oli di oliva.
PASTA>: uso di farine di grano tenero (compromette le qualità organolettiche della pasta); impiego di altri cereali meno costosi (e conseguente decadimento qualitativo); uso di semole di qualità scadente o avariate; aggiunta di coloranti o additivi chimici per imitare le paste speciali o all’uovo o per mascherare il tipo di sfarinato usato.
RISO>: varietà di pregio minore a quella indicata; miscela di diverse varietà; vendita di riso proveniente dall’estero come se fosse prodotto nazionale; risi selezionati male con chicchi rotti oppure mal conservati.
UOVA>: riportanti una data di preferibile consumo superiore ai 28 giorni consentiti; differenti per categorie di peso; conservate in frigo e vendute come fresche.
Alfredo Zavanone>