Mini proroga delle concessioni marittime

08 dicembre 2012 11:14
(AGR) La vicenda della mini proroga di cinque anni delle concessioni balneari approvata ieri al Senato nell’ambito del dl decreto sviluppo bis è stata oggetto, tranne poche e lodevoli eccezioni, di un vero e proprio festival di dichiarazioni allarmistiche che ha comportato la criminalizzazione di un intero comparto economico cruciale per l’intero Paese. E’ quanto affermano in una nota le Associazioni di categoria degli imprenditori balneari: S.I.B. Sindacato Italiano Balneari - Confcommercio, FIBA - Confesercenti, CNA - Balneatori e Assobalneari Italia - Confindustria.>Si è gridato da più parti alla lesione dell’ambiente, mentre la disciplina di questo settore dei litorali è minuziosamente disciplinata da leggi, regolamenti e innumerevoli strumenti di pianificazione demaniale, ambientale e urbanistico dalle Regioni e dagli Enti Locali alla quale tutti i titolari – attuali o eventualmente futuri – si attengono o dovranno attenersi. Pertanto è del tutto irrilevante per l’ambiente se il titolare di una concessione demaniale sia l’attuale o un altro. Si è urlato al danno nei confronti dei consumatori i cui interessi sono del tutto indifferenti alle modifiche soggettive dei titolari delle stesse e legate, semmai, ad un aumento del numero delle concessioni, quindi dell’offerta dei servizi, e certamente non alla sostituzione degli attuali titolari con altri. Si è paventato, da ultimo, incalcolabili danni erariali per multe che la Commissione europea potrebbe infliggerci, con questa mini proroga, enfatizzando una osservazione infondata della Ragioneria generale dello Stato, (forse dovuta alla concitazione dei tempi di approvazione del provvedimento), la quale non ha considerato che: a) nelle 99 procedure di infrazione pendenti (alcune risalenti ad oltre 10 anni fa), neanche una riguarda le concessioni balneari; b) che quella riguardante le concessioni demaniali – la n. 4908\2008 del 25 febbraio 2009 – è stata archiviata dalla CE lo scorso 27 febbraio 2012; c) che la stessa non riguardava la proroga ma il così detto diritto di insistenza che il nostro Legislatore ha eliminato; d) che una analoga proroga di cinque anni varata con la legge 25\2010 non è stata oggetto di procedura di infrazione da parte della CE; e) che il Commissario europeo Michel Barnier ha dichiarato formalmente al vice Presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella il favore delle Istituzioni europee per “un congruo periodo transitorio”; f) che la proroga delle concessioni balneari iberiche che sta discutendo il Parlamento spagnolo - non di cinque ma di 45 anni - non solo non è stata contestata dalle Istituzioni europee ma ha trovato il favore delle stesse nelle dichiarazioni del Commissario alla Giustizia Viviane Reding; g) che comunque l'avvio di una nuova procedura d'infrazione causata dal provvedimento di mini proroga, prima di giungere all'ammenda, dovrebbe seguire un iter procedurale all'interno del quale ci sono tutte le possibilità di trovare soluzioni condivise.
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