Legambiente prova a fermare la caccia nei parchi

Abbiamo scritto all'Assessora all'Ambiente Enrica Onorati perché non crediamo che tale pessimo cambiamento sia veramente nelle intenzioni dell’assessorato all'Ambiente, oltre che all'Agricoltura, che ha invece il compito di difendere e rilanciare il mondo dei parchi e non certo di aprirli alla caccia. Sapremo nelle prossime ore se il nostro appello sarà andato a buon fine o se l’ambiente e la sua tutela, è considerato secondario rispetto alla vetusta pratica venatoria e continueremo a difendere il mondo delle aree protette chiedendone il rilancio definitivo, attraverso un sostegno concreto che arrivi con l’approvazione dei piani di assetto e il protagonismo nelle politiche della Regione Lazio.
Nei parchi peraltro, il contenimento dei cinghiali è un problema per la biodiversità e non solo per l’agricoltura, e si può realizzare con metodi efficaci che non sono quelli legati alla caccia e ai cacciatori che dell’attuale invasione di Cinchiali (Sus scrofa), sono gli unici ed inequivocabili responsabili, con i passati piani reitroduttivi atti all'ampliamento del numero di capi da cacciare sui territori. Ad esito negativo delle nostre richieste, sarebbe questo il più grande attacco subito dai parchi dopo quello fatto dall'allora giunta Storace che voleva abolirli o ridimensionarne i perimetri”.