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La verità sulle spiagge di Roma

print29 aprile 2019 16:00
La verità sulle spiagge di Roma
“Le spiagge di Ostia Ponente sono libere, ma chi aveva interessi prima del Commissariamento continua a specularci sopra…. sperando in non si sa bene cosa. Così tutti i giorni, personaggi locali, legati alla politica, al giornalismo o semplicemente al soldo di qualcuno, continuano ad attaccare questa Amministrazione che sta lavorando nella legalità mentre prima c'era chi non vedeva o faceva finta di non vedere.

Visto che non c'è interesse a raccontare le cose come stanno spetta a noi informare e ripeterle.

Il Regolamento regionale del 12 Agosto 2016 n. 19 (BUR 16 Agosto 2016 n. 65), che disciplina le diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime, all'ART.6 REQUISITI E CARATTERISTICHE DELLE SPIAGGE LIBERE,

al punto 1) "Al fine di assicurare i servizi di assistenza, pulizia, salvataggio e altri servizi ritenuti necessari, i Comuni POSSONO stipulare convenzioni di cui all’articolo 7, comma 1 lettera b) e POSSONO consentire l'installazione, per il periodo della stagione balneare, di strutture di superficie coperta massima di 25 metri quadrati realizzate in materiali ecocompatibili e di facile rimozione, e comunque nel rispetto della normativa vigente".

“Avete letto bene, POSSONO e non DEVONO, quindi chiariamo ulteriormente per chi fa finta di non capire che non c'è NESSUN OBBLIGO da parte dell'Amministrazione a fornire servizi non essenziali sulle spiagge libere. Stante questo abbiamo avviato un'opera di legalità sulle spiagge libere rimuovendo i manufatti pericolosi, impropriamente affidati alcuni anni fa da Roma Capitale (nessuno pagava il canone demaniale) tramite convenzioni, che tra l'altro dovevano essere smontati ogni anno a fine stagione balneare ed invece sono rimasti fissi per 20 anni, e dotato le spiagge libere di servizi essenziali quali acqua potabile, docce, passerelle, salvamento, pulizia, vagliatura, bagni, aree sportive, isole ecologiche, alcuni punti di illuminazione e garantito di fatto ben oltre i servizi indispensabili ai cittadini per la stagione estiva. Proprio in riferimento all'ART.6 del regolamento regionale, abbiamo potuto installare, per il periodo della stagione balneare, strutture di superficie coperta realizzate in materiali ecocompatibili e di facile rimozione, ovvero i bagni per uomini, donne e diversamente abili e magazzini per i bagnini. Sulle spiagge libere in molti ci hanno mangiato ed oggi soffrono a non poterci mangiare.

Trovo molto triste, inoltre, le strumentalizzazioni sui disabili e alcuni di essi a prestarsi a queste, per l'accesso all'arenile soprattutto in periodi fuori stagione estiva sapendo benissimo che d'inverno le passerelle vengono smontate dalle spiagge libere per tutelarle dalle mareggiate e dai danneggiamenti spesso anche voluti, visto che capita di vederle utilizzate come falò da criminali.

Il 50% delle spiagge devono essere libere….

Qualche ben pensante invece continua a raccontare fandonie sull'azione politica e amministrativa di questa maggioranza. In particolare ci viene attribuita la sudditanza verso i balneari dimenticando che c'è stato chi gli aveva abbassato i canoni demaniali ripristinati poi durante la gestione Commissariale.

Gli abusi vanno abbattuti tutti e chi li ha fatti… deve rimuoverli o procederemo noi in danno. Per svolgere queste attività abbiamo inserito 1 milione di euro a bilancio 2019. Sempre dallo stesso regolamento regionale, all'ART.2 QUOTA DI RISERVA DEGLI ARENILI

"1. Ai sensi dell’articolo 7, comma 5, della l.r. 8/2015, i comuni riservano alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50 per cento dei metri lineari dell’arenile di propria competenza per il cui calcolo si fa riferimento alla linea di costa bassa così come definita sulla base dell’accordo di Partenariato Pubblico tra l’Amministrazione regionale e la Marina Militare di cui alla D.G. G11507 del 25 settembre 2015.

2. Nell’ambito della quota di cui al comma 1, i comuni individuano, nel proprio PUA, gli ambiti omogenei tenuto conto dell’indice di antropizzazione e sulla base di criteri morfologici e ambientali".

La verità sulle spiagge di Roma

La verità sulle spiagge di Roma



“Per rilasciare nuove Concessioni Demaniali è necessario ottenere il superamento della quota del 50% delle spiagge libere rispetto a quelle in concessione. Fino a quel momento continueremo a gestire le spiagge libere con fondi di Bilancio di Roma Capitale. Per arrivare a superare questa percentuale stiamo lavorando alla riconversione degli stabilimenti senza concessionario in spiagge libere dove la risoluzione amministrativa non dipende solo dal X Municipio ma sono coinvolti:Stato, Demanio marittimo, Capitaneria, Genio Civile. Non siamo fermi come qualcuno vuole far credere. Nell'ultima Ordinanza balneare 2019 abbiamo inserito temi per la sensibilizzazione PlasticFree alla riduzione o alla completa eliminazione della plastica monouso, rivolti ai fruitori delle spiagge e ai titolari delle Concessioni Demaniali Marittime nell'ambito della loro attività, e all'attenzione di evitare il fumo in spiaggia in presenza di donne in stato di gravidanza e bambini. Introdotta, inoltre, all'ART.11 la DISCIPLINA DEL COMMERCIO SU AREE DEMANIALI MARITTIME che consentirà a 10 operatori itineranti afferenti al settore alimentare, previa autorizzazione, di vendere prodotti in spiaggia dal 1 giugno al 30 settembre.

Aggiunto un punto all' ART. 7 SPIAGGIA LIBERA DI CASTEL PORZIANO (7.4) e all'ART.8 SPIAGGIA LIBERA DI CAPOCOTTA (8.4) di tutela delle Dune perché in precedenza mancante, ma anche qui c'è chi gioca a polemizzare come se nascondesse chissà quale interesse. Ma raccontare come stanno veramente le cose ai cittadini non fa notizia, meglio parlargli di gossip e puntare a screditare questa Amministrazione perché evidentemente per qualcuno si stava meglio prima, forse perché prima aveva il piatto sempre caldo”.

 
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