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Il Trebbiano spoletino sotto esame

print19 febbraio 2009 23:26
Trebbiano Spoletino

Trebbiano Spoletino

(AGR) Un lavoro affascinante che ha riservato molte sorprese: non esiste un solo Trebbiano spoletino ma ben quattro varietà diverse>

E’ questo quanto emerge dallo studio, iniziato nel 2006 e svolto per Cantina Novelli da Ager, sotto il coordinamento di Attilio Scienza.

“All’individuazione iniziale di circa 1500 piante di Trebbiano Spoletino” spiega Marco Serafini, agronomo di Cantina Novelli “è seguita la selezione, che ha scartato quelle con problemi di virosi, malattie del legno e senescenza avanzata. Alla fine sono stati scelti 580 esemplari”.

Le viti sono state poi cartellinate e valutate morfologicamente con controlli delle foglie, dei tralci e dei grappoli, e da essi sono emerse notevoli differenze di alcune piante rispetto alle caratteristiche tipiche del Trebbiano Spoletino.

Accanto al tipico grappolo grande, compatto e allungato con la presenza alla base della tipica biforcazione a coda di rondine, sono stati individuati altri tre tipi. Possiamo quindi dire che vi sono quattro biotipi di Trebbiano Spoletino e che la varietà presenta una grande ricchezza fenologica.

Nella fase di potatura tra gennaio e marzo si è raccolto tutto il materiale vegetale di ogni singola pianta, suddividendolo per biotipo, che è poi stato spedito ad un importante vivaio. Qui è stato predisposto l’innesto sul portainnesto più adatto e la sua propagazione. Alla fine di dicembre 2007, Cantina Novelli è entrata in possesso del materiale sopracitato pronto ad essere piantato.

Contemporaneamente è stata effettuata un’analisi pedologica di tutti i terreni adibiti a nuovi vigneti, al fine di individuare le zone più adatte per l’impianto dei nuovi tralci, e la seconda fase del progetto “Trebbiano Spoletino” prevede la selezione clonale sulle piante madri, ovvero quelle dalle quali è stato prelevato il legno di moltiplicazione. Obiettivo: verificare l’esistenza di cloni di Trebbiano Spoletino differenti da quelli attualmente in commercio, e tale selezione, più accurata e approfondita di quella fenotipica, si effettua attraverso analisi virologiche con test specifici e la creazione di campi di selezione dove coltivare i diversi biotipi individuati insieme ai cloni presenti sul mercato.

All’interno di questi campi ogni singolo biotipo è accuratamente controllato fenologicamente ed enologicamente con prove di micro vinificazione per un certo numero di anni, ed in questo modo le eventuali differenze che si riscontrassero consentiranno di omologare uno o più nuovi cloni.

Alfredo Zavanone

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