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Erosione, il mare arretra dieci metri l'anno in Puglia

print27 settembre 2017 15:20
Erosione, il mare arretra dieci metri l'anno in Puglia
(AGR) In Puglia le spiagge arretrano di dieci metri ogni anno. I geomorfologi italiani lanciano l’allarme e presentano i loro studi. I ricercatori hanno fatto sopralluoghi e approfondito casi studio distribuiti lungo tutta la fascia costiera italiana. I risultati dell'attività di ricerca, che dura da diversi anni, verranno presentati alla stampa per la prima volta in assoluto a Taranto, Venerdì 29 settembre.

“In Puglia l’innalzamento del livello del mare per fatti climatici e l’impatto antropico sulle aree di alimentazione delle spiagge con la costruzione di opere di regimazione fluviale (dighe, bretelle, derivazioni) e di consolidamenti dei versanti o di opere a difesa di strutture costiere, hanno ridotto l’alimentazione delle spiagge che oggi, in Puglia registrano arretramenti anche di 10 metri all’anno. - ha riferito Giuseppe Mastronuzzi, geomorfologo dell’Università di Bari e Coordinatore del Gruppo di Ricerca sulla Morfodinamica Costiera istituito dall’Associazione Italiana di Geografia fisica e Geomorfologia (AIGeo) - Venerdì presenteremo alla stampa, per la prima volta, un’attività di ricerca condotta dai ricercatori geomorfologi in accordo con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Abbiamo fatto uno studio lungo tutte le coste d'Italia, durato 3 anni , elaborando simboli metodi di riconoscimento dei fenomeni di rischio geologico costiero, dando vita ad un nuovo linguaggio scientifico, approvato dall’Ispra e che verrà adottato in tutte Italia. Ne è nata una sperimentazione di cartografia geomorfologica digitale delle coste italiane, grazie alla quale sarà possibile evidenziare le aree in crisi e che hanno una particolare dinamica. Ad esempio abbiamo evidenziato le zone di costa con spiaggia in erosione, quelle con falesie di crollo, quelle con grotte marine, quelle con spiagge in avanzamento, quelle con aree soggette ad inondazione. Venerdì, per la prima volta illustreremo alla stampa, i risultati inediti di questa attività di ricerca”.

“Questa carta geomorfologica, nata sulla base degli studi scientifici condotti in questi ultimi 3 anni, dice come si comporta e come si comporterà una costa – ha proseguito Mastronuzzi - e lo fa usando un linguaggio, quello elaborato da noi ed ora riconosciuto in tutta Italia. E’ un risultato importante perché tutto il materiale prodotto negli ultimi 3 anni di ricerca, servirà alla pianificazione della gestione della fascia costiera italiana. Da oggi abbiamo maggiori informazioni fondamentali anche a prevenire i rischi geologici lungo la costa. Siamo dinanzi a risultati di alto profilo scientifico, ottenuti grazie all’attività condotta dal Gruppo di Ricerca sulla Morfodinamica Costiera istituito dall’Associazione Italiana di Geografia fisica e Geomorfologia”.

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